Scoperta choc, indaga la polizia: i ritrovamenti in un liquido che sembrerebbe formaldeide


GRANAROLO. Agghiacciante scoperta all’interno di alcuni barili presenti tra i rifiuti industriali di Granarolo, in provincia di Bologna. Come riferisce ‘La Repubblica’, un feto immerso in un liquido verdastro è stato rinvenuto da un giovane di origine sinti, solito raccogliere i metalli di scarto nelle aziende della zona.

L’uomo era stato chiamato da titolare di una società per svuotare un deposito, con il compito di portar via oltre al materiale ferroso, anche alcuni fusti gialli su cui era impresso il simbolo dei rifiuti biologici speciali. Ma il giovane sinti ha voluto accertarsi del contenuto di questi barili, prima di caricarli sul suo furgone: di qui l’orribile scoperta. Chiamata la polizia, gli agenti si sono imbattuti in ulteriori macabri ritrovamenti in altri bidoni. Sempre secondo il quotidiano ‘La Repubblica’, dalle prime verifiche si tratterebbe “di feti e resti umani coperti di quella che sembrerebbe essere formaldeide. Sul posto la Polizia Scientifica e i vigili del fuoco del nucleo specializzato in analisi del rischio biologico. E sono scattate le indagini, in primis presso gli ospedali. I primi riscontri, tuttavia, non sembra abbiano fatto luce sul mistero”.

Dalle testimonianze acquisite dalla questura per capire come funzioni lo smaltimento dei rifiuti biologici provenienti dagli ospedali, infatti, è emerso che “solitamente i resti umani vengono cremati, e che nel caso di bimbi che non sono nati vivi il corpo viene messo a disposizione delle famiglie per l’eventuale inumazione. La formaldeide viene utilizzata solo nei casi, molto rari e peraltro non previsti nelle strutture bolognesi, in cui i corpi vengano donati alla scienza. Tra l’altro, esistono registri specifici in cui vengono annotate tutte le operazioni di questo genere. E ovviamente, di questi resti non c’è traccia”.

Un giallo in piena regola, dunque, con la polizia che al momento ha segnalato il titolare del capannone alla procura della Repubblica.

 

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