La donna si è fatta trovare stesa sul pavimento simulando l’aggressione. Messa alle strette dai carabinieri ha confessato tutto


SEPINO. Simulazione di reato e procurato allarme: ne dovrà rispondere una donna di Sepino denunciata dai carabinieri perché, si è scoperto, si è inventata una rapina per spillare soldi al compagno.

Nel tardo pomeriggio di lunedì, l’uomo nel rincasare ha trovato la compagna a terra sul pavimento, l’ha soccorsa ed ha appreso che era stata aggredita da due uomini.

Immediata la richiesta di aiuto ai Carabinieri della locale Stazione che si sono precipitati sul posto. La donna, visibilmente impaurita, ha raccontato che circa un paio di ore prima, si era trovata in casa due uomini, verosimilmente entrati dalla porta che era solita tenere aperta.

La donna ha raccontato di essere stata minacciata e aggredita. Sotto la minaccia e la violenza dei due, ha indicato un nascondiglio tra i bicchieri, dove il suo compagno aveva da poco riposto poco più di 1.000 euro (pensione  e tredicesima). Ha poi riferito che, arraffato il bottino i due, dell’età apparente di circa 50anni e con il volto completamente nascosto da una mascherina chirurgica, sono fuggiti a bordo di una utilitaria grigia.

La donna, già nota ai militari intervenuti, è stata invitata negli uffici per formalizzare la denuncia ed è proprio lì che domanda dopo domanda il racconto si è fatto farraginoso e contradditorio, tant’è che il comandante della Stazione l’ha invitata più volte a ripercorrere gli attimi di quanto accaduto con maggiore precisione tenuto conto che non era passato molto tempo. Alcuni accertamenti sul telefono cellulare della vittima non hanno trovato riscontro con quanto dalla stessa riferito.

I sospetti sulla veridicità dei fatti si sono fatti sempre più corposi e sono diventati realtà quando la donna, in preda ad una crisi di pianto ha chiesto di poter andare in bagno, dove ha tentato di disfarsi di parte del maltolto, prima di uscire e decidere di consegnare una parte della somma (550 euro) al maresciallo, ammettendo di aver inscenato l’accaduto per appropriarsi del denaro del compagno. La restante parte della somma l’aveva nascosta in casa. Anche se il compagno ha deciso di non denunciarla, la donna dovrà comunque rispondere all’Autorità Giudiziaria di Campobasso di simulazione di reato e procurato allarme.

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