Il sindacato di categoria ha espresso il suo punto e le perplessità sul bando di gara per l’assegnazione del servizio


TERMOLI. La Faisa-Cisal, Federazione autonoma italiana sindacale autoferrotranvieri, ha inviato alla stampa una nota nella quale il gruppo si complimenta “con gli amministratori comunali, per essere riusciti a portare a termine il bando di gara per l’assegnazione del trasporto pubblico urbano. Di questi tempi, non è cosa da poco, pertanto non vediamo l’ora che ci sia: la nuova flotta di mezzi;
 un servizio maggiorato;
 un’informazione puntuale sui percorsi e sull’arrivo dell’autobus; 
la possibilità di acquistare i titoli di viaggio in maniera telematica o dalle biglietterie automatiche (non nascondiamoci che l’attuale sistema di bigliettazione risale alla preistoria).”

“Ci sembrerà di essere in una cittadina moderna – prosegue la nota – anche perché vedremo utilizzati i servizi di bike sharing (affitto di bici pubbliche).
Uno sconvolgimento anche la possibilità di controllo da parte dell’ente comunale sugli incassi dei biglietti e sulla localizzazione della flotta. In breve, una svolta epocale.
Non sembrerà vero a coloro che sono abituati agli standard attuali, invece è una presumibile realtà futura del Molise in un settore importante come il trasporto pubblico, sarebbe la prima buona notizia del settore.
Ci tormenta, però, qualche dubbio sui tempi, sui costi e sulla reale capacità di portare a termine un cambiamento così radicale, il divario con la situazione attuale è abissale, l’attuale arretratezza è sin troppo evidente (informazione, biglietteria e mezzi) e l’offerta di Air Pullman l’ha messa in luce.
Sui costi d’esercizio, invece, abbiamo rilevato qualche errore tecnico e d’impostazione. La diaria, presa in esame nel comporre il costo orario, non esiste ed il calcolo è stato fatto in funzione dei bilanci della ditta esercente, una singolarità assurda, in quanto si consolida un qualcosa di non provata efficienza, oltre ad essere in contrasto con le regole della Comunità Europea. L’indicizzazione dei costi all’indice Istat del settore è uno schiaffo ai lavoratori, cui è stata abolita la “scala mobile”, ed è contraria alla normativa vigente. La remunerazione del capitale altrettanto errata.
Inoltre, i risultati che servono a determinare il costo al km, individuato per il servizio pubblico della città di Termoli, prima in € 3,18 al km e poi in € 4,14, applicato anche per il bando di gara, appaiono sproporzionati, avendo a paragone quello previsto per la Seac (€ 2,49), nel comune di Campobasso. Tale differenza, fermo restando il costo identico del personale, è dovuta al costo d’esercizio unitario degli autobus, anche a parità di km d’esercizio, esempio: la linea 1 – c/da Airino – Porticone, soc. GTM, di km 67.276,05, è di cent. 107,50, mentre il costo d’esercizio della linea S.Giovanni, soc. Seac, di km 68.959,30, è di cent. 77,81, c’è una differenza del 38,15% in più per la GTM! L’esagerazione è ancora più evidente se si considera il costo per abitante, infatti, prendendo in esame i risultati dello studio, con i km ivi previsti e dividendo il costo totale per gli abitanti, si ha € 55,66 per il cittadino di Campobasso (48.675) ed € 101,26, per il cittadino di Termoli (32.873), cioè l’81,93% in più. Con tutta la buona volontà, ma tale differenza ci appare un pochino ingiustificata”, spiega la sigla sindacale.

“Però, a parte i discutibili aspetti, ci aspettiamo altrettanta solerzia nel ricalcolare i costi reali in diminuzione, come quando si è trattato di ricalcolare i costi per l’aumento, ed un’altrettanta generosa ricaduta sulla collettività, gli utenti ed i dipendenti. Non vorremmo essere pessimisti, il salto di qualità, rispetto all’esistente è immenso ed i forti dubbi sono generati da un impari paragone con la proposta dalla società Air Pullman, che già detiene il know how necessario. Le competenze non è che si acquisiscono dall’oggi al domani, il know how d’eccellenza si acquisisce sviluppando, nel tempo e con costanza, la gestione d’impresa”, sottolineano gli autoferrotranvieri.

E spiegano: “Purtroppo, la nostra esperienza non è positiva in merito, in quanto siamo ancora in attesa, dal 22/3/2011, dei tre totem previsti per la vendita dei biglietti.
In definitiva, occorrerebbe un’attenzione particolare per l’esigibilità dell’accordo da parte del Comune. Il contratto di servizio dovrebbe prevedere tempi e modalità di attuazione dei provvedimenti molto rigorosi; da questo punto di vista, escludendo il crono programma, di cui non abbiamo conoscenza, la penale di € 100 per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione delle opere appare ridicola in confronto al valore dell’affidamento (la sola inesistente diaria compenserebbe lautamente la penale) e la risoluzione è sempre e solo prevista come possibilità discrezionale, anziché doverosa”.

La nota conclude: “Speriamo bene, nel frattempo auguriamo buona fortuna agli amministratori comunali, anche perché attualmente i contribuenti stanno già pagando i servizi come fosse vigente il bando di gara ed i miglioramenti previsti non sono ancora fruibili. L’attuale situazione non giova né ai contribuenti, né agli utenti, né ai dipendenti”.

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