Le disposizioni del Decreto Rilancio prevedono l’invio delle domande entro giugno


ROMA. Non è la prima volta che si parla del Reddito di emergenza per affrontare la crisi economica post-coronavirus. Ieri, con il decreto Rilancio varato dal governo Conte, si è definitivamente introdotta la misura per i più poveri: due mensilità da 400 euro per i single e 800 euro per le famiglie. Il testo prevede che il percettore invii una domanda all’Inps entro la fine di giugno. I requisiti sono: un Isee sotto i 15 mila euro, reddito famigliare di aprile 2020 sotto la soglia del Rem, soldi in banca fino a 10 mila euro per un single e 20 mila euro per la famiglia, residenza in Italia senza però il vincolo dei 10 anni che esclude molti migranti dal Reddito di cittadinanza.

Il Rem non è cumulabile con altre indennità – nemmeno con il reddito di cittadinanza – ed è concepito per aiutare concretamente “chi oggi è senza sostegno e non riesce a mettere il cibo a tavola per sé e per i propri figli, e arriva fino a 840 euro per i nuclei che hanno al loro interno parenti disabili o non autosufficienti”, come ha ha ricordato ieri la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo.

La misura sarà erogata dall’Inps in due quote, ciascuna pari all’ammontare di 400 euro.

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