“In confronto la torre di Babele era un luogo di sereni dibattiti”


di Tiziano Gentile

brueghel pieter il vecchio 072 la torre di babele 1563La torre di Babele (dall’ebraico bālal, significa confondere) è la costruzione di cui narra la Bibbia nel libro della Genesi: 11,1-9. La leggenda racconta che in questa torre trovarono rifugio una moltitudine di persone che di colpo, pur parlando la stessa lingua, non riuscivano più a capirsi.

Questa è la sensazione che pervade il risparmiatore medio, che si approccia alla finanza o semplicemente si imbatte in interventi di economisti o esperti di settore che si alternano, da sempre in radio e televisione, oggi sempre più sui social network.

Parlano la nostra stessa lingua, ma alla fine, cosa ci hanno detto? Da questa riflessione e dalla consapevolezza che più conosco di cosa si parla, meno mi faccio trasportare dal battage mediatico, nasce l’idea di aprire, nella pagina di ‘Economia e finanza’, un’area dedicata a quelle che chiameremo “pillole di finanza”.

Oggi, con questa prima pillola, andiamo a capire cosa sono i DERIVATI.

Il derivato è uno strumento finanziario che non ha un proprio valore intrinseco, bensì deriva il suo valore da un altro prodotto finanziario, ovvero da un bene reale.

La variazione di prezzo a cui esso è agganciato conferisce il valore allo strumento. Il bene dal quale deriva, assume il nome di sottostante. Ogni derivato ha ad oggetto una previsione (o, se si vuole, una scommessa) sull’andamento futuro di un particolare indice di prezzo, come ad esempio quotazioni di titoli, tassi d’interesse, tassi di cambio tra valute diverse, prezzi di merci o di materie prime.

Il derivato prevede almeno due soggetti che si impegnino a comprare o a vendere qualcosa ad una certa condizione o ad una certa data.

Forward e Futures sono i due principali tipi di contratti a termine ossia, prevedono un accordo tra due parti per la consegna di una determinata quantità di un bene ad una determinata data.

Nella tabella vediamo riassunta la classificazione dei derivati.  

tabella derivati

In questa settimana abbiamo sentito parlare spesso di FUTURES, soprattutto in relazione al petrolio. L’utilizzo di questo strumento in riferimento al petrolio vede le prime applicazioni agli inizi degli anni ’80.

Fin ad allora in molti acquistavano principalmente petrolio greggio disponibile sul mercato, ovvero pagavano il prezzo corrente e accettavano la consegna entro poche settimane. Tuttavia, dopo la crisi petrolifera della fine degli anni ’70, i raffinatori e gli acquirenti governativi hanno iniziato a cercare un modo per minimizzare il rischio di improvvisi aumenti dei prezzi. Da qui il tutelarsi attraverso questo derivato che permette agli acquirenti di bloccare ad oggi il prezzo del bene per diversi mesi o anche anni ed in netto in anticipo. Se il prezzo del grezzo di riferimento aumenta in modo significativo, l’acquirente è meglio tutelato proprio con i Futures.

Per concludere, possiamo dire che i derivati sono visti come inutili e pericolosi. In realtà i derivati sono solo strumenti finanziari, che diventano pericolosi se si utilizzano in maniera impropria.

 

 

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