I dati del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti incrociati con quelli dell’interno rivelano interessanti letture


di Domenico Carola per IlSole24Ore*

La situazione degli incidenti in Italia, a leggere i dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Ministero dell’Interno continua ad essere preoccupante. I dati del 2018 lo confermano.

Leggiamo quali sono i dati più recenti relativi agli incidenti sulle strade italiane. Innanzitutto sappiamo che su cento incidenti, 76 avvengono nei centri abitati, 18 sulle strade extraurbane e sei in autostrada. Lo scorso anno il numero di incidenti in autostrada è rimasto stabile, ma sono aumentati i casi di morte.

Per quanto riguarda invece le strade extraurbane, gli incidenti sono aumentati ma il numero dei sinistri mortali invece è rimasto stabile. Nei centri abitati fortunatamente diminuiscono sia il numero degli incidenti che dei morti. I dati sono stati raccolti grazie allo studio realizzato dall’Automobile Club Italiana denominato “Localizzazione degli incidenti stradali 2018” che analizza i 37.228 incidenti, di cui 1.166 mortali, 1.344 decessi e 59.853 feriti avvenuti su circa 55.000 km di strade della rete viaria italiana.

Il giorno in cui si verificano più incidenti in tutto, ovvero il 15.4%, è il venerdì, le ora più critiche sono quelle che vanno dalle 18 alle 20. I mesi con maggiore incidentalità sono giugno e luglio, rispetto all’anno 2010 gli incidenti sono diminuiti del 19.4% e i morti del 18.2%. Se prendiamo come anno di riferimento invece il 2017, gli incidenti sono aumentati dell’1.5% e i decessi fortunatamente diminuiti dell’1.6%. La maggiore densità di incidenti avviene sulle autostrade urbane a causa degli elevati flussi di traffico e della pluralità di mezzi diversi.

La media nazionale di incidenti nelle strade extraurbane è di 0.6 sinistri ogni chilometro, il primato molto triste spetta alla Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga nei tratti in provincia di Monza e della Brianza e in provincia di Milano e alla SS131 dir – Carlo Felice in provincia di Cagliari.

Per quanto riguarda le due ruote, le tratte più pericolose sono la SS 001 Aurelia in Liguria, il Grande Raccordo Anulare di Roma, la SS 145 Sorrentina in provincia di Napoli, la SS 249 Gardesana Orientale in provincia di Verona, la SS 114 orientale Sicula in provincia di Messina. Ci sono delle strade in cui, rispetto lo scorso anno, gli incidenti sono diminuiti, e sono la SS 7 quater Domiziana, la SS 69 di Val d’Arno, la SS 325 di Val di Setta e Val di Bisenzio, la SS 222 Chiantigiana, la SS 229 del Lago d’Orta, la SS 513 di Val d’Enza ed il Raccordo Tangenziale Nord Città di Bologna.

Le donne fanno meno incidenti degli uomini, ma solo se sono giovani. Sembra ormai finita l’era del detto “donna al volante, pericolo costante”. A quanto pare infatti in Italia sono diminuiti gli incidenti provocati da guidatori di sesso femminile, rispetto a quelli causati dagli uomini, da sempre indicati come “più esperti” al volante.

Tutto da rifare dunque? Non proprio, perché secondo le statistiche l’età sarebbe in questo caso un fattore fondamentale. I dati indicano ad esempio che le donne che hanno appena conseguito la patente (dal primo anno in cui l’hanno presa sino ai 19 anni) causano il 25% in meno di incidenti rispetto ai coetanei di sesso maschile.
La differenza si riduce invece quando viene analizzata la fascia d’età fra i 30 e i 33 anni. In tal caso le donne provocano il 9% di sinistri in meno rispetto agli uomini. La situazione cambia radicalmente dopo gli “anta”, dove le donne causano incidenti pari (o di più) rispetto agli uomini. Questo dato sale con l’età, facendo si che la “bravura” del sesso femminile al volante, diminuisca con l’avanzare degli anni.

Come si spiegano questi dati? Secondo gli esperti interpretarli non è semplice, soprattutto perché molto spesso le mamme sono intestatarie di veicoli guidati dai figli neopatentati, per evitare premi RC auto più alti. Ciò spiegherebbe in parte il numero di incidenti in aumento con l’avanzare dell’età. D’altronde i dati parlano chiaro: le donne risultano intestatarie del 46% delle auto in circolazione, nonostante siano solo il 51,5% della popolazione italiana. In Valle dʼAosta ad esempio 6 auto su 10 appartengono ad una donna, mentre in Lombardia e Piemonte si arriva rispettivamente al 45,6% e 47,6%, mentre nel Lazio si registra il 51%.

I dati comunque sia non svelano tutta la verità e le opinioni si dividono. Secondo molti l’aumento degli incidenti sarebbe causato da un calo d’attenzione delle donne, per altri invece sarebbe solamente il gesto di tante mamme che, in caso di incidente dei figli, decidono di “prendersi la colpa”.

*responsabile dell’Osservatorio del Codice della Strada, settore de ‘Il Quotidiano del diritto on line’ de ‘Il Sole 24 Ore’

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