Il presidente del Consiglio regionale, Salvatore Micone, ‘costretto’ ad esercitare i poteri sostitutivi per non rischiare di incappare nell’abuso d’ufficio; diciotto fra enti regionali, subregionali e aziende speciali ‘sul tavolo’. Un esercito di oltre 160 persone avrebbe inviato la propria candidatura. Alla Molise Acque parte favorita Angela Crolla, al Corecom spuntano Filippo Massari e Giovanni Mancinone. E i Cinque Stelle che faranno?


CAMPOBASSO. Entro mezzanotte tocca scegliere, altrimenti si rischia una denuncia per abuso d’ufficio. La partita delle nomine negli enti regionali, subregionali e aziende speciali si gioca tutta in queste ultime ore. Tranne le decisioni in capo al governatore della Regione, per tutte le altre il presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone dovrà esercitare i poteri sostitutivi. Che, detto in parole povere, significa che deciderà su ‘chi va dove’ sentendo i rappresentanti del Consiglio regionale, le indicazioni dei partiti e dei movimenti. Dando quindi nomi e cognomi alle loro istanze.

Per la prima volta, nella partita, potrebbero entrare anche i giocatori del Movimento 5 Stelle: secondo i rumors di Palazzo, avrebbero già indicato le professionalità che, a loro insindacabile parere, avrebbero i titoli per ricoprire determinati incarichi. Un deciso e impensabile (fino a qualche tempo fa) cambio di strategia politica. E’ un dato di fatto che il Movimento non abbia mai partecipato alla designazione dei CdA, che i portavoce abbiano sempre abbandonato l’aula al momento della decisione lasciando a verbale la propria posizione contraria. Ma, questa volta, ci sono due variabili da considerare, una regionale, l’altra nazionale: in Consiglio sono in sei (e quindi hanno un peso politico) e sono protagonisti nel Governo Conte. E nella partita sembra ormai fuori dai giochi il Partito democratico, anche se nulla vieterebbe di fare accordi trasversali con la maggioranza, fatto questo non nuovo alle cronache politiche regionali.

Nel dettaglio, sarebbero oltre 160 le manifestazioni di interesse pervenute entro i termini imposti dalla normativa ma, anche questo è un mero dato di fatto: l’aver inviato la propria candidatura non restringe il campo dei papabili, posto che è possibile individuare le professionalità più adatte al ruolo che si andrebbe a ricoprire anche ‘fuori dalla rosa’ dei nomi di chi ha inviato la documentazione ai sensi della legge.