Il presidente Toma dovrebbe seguire il criterio dei primi eletti. In tal caso, assessori saranno Cavaliere, Pallante, Niro e forse Iorio (se riuscirà a evitare la sospensione della carica per effetto della legge Severino). Il Consiglio diventerebbe così di marca prettamente isernina con 11 rappresetanti della provincia pentra: oltre il 50 per cento dell’assise


CAMPOBASSO. Nonostante il presidente Toma abbia annunciato di doversi ancora confrontare con i partiti e con i civici al suo fianco per la formazione dell’esecutivo, è inevitabilmente partito il totogiunta.

E, seguendo il criterio della premialità per i primi eletti, non è difficile immaginare lo scenario del prossimo futuro in Regione.

Sette le liste di centrodestra che hanno conquistato l’ingresso a Palazzo D’Aimmo (ad esclusione del Movimento nazionale per la Sovranità e del Popolo per la famiglia), mentre cinque sono gli assessori che per legge andrebbero indicati.

Forza Italia, che ha la maggiore rappresentatività e che esprime lo stesso governatore, considerato appunto come vicinissimo agli azzurri, potrebbe ‘giocare al rialzo’ e prendersi due posti in giunta, oppure ‘accontentarsi’ del presidente e porsi alla stregua degli altri partiti. Stando a quest’ultima ipotesi, nell’esecutivo entrerebbe certamente Nicola Cavaliere.

Assessorato anche per i Popolari per l’Italia, dunque con Vincenzo Niro, e per Fratelli d’Italia con Quintino Pallante. Spazio quindi alla quota rosa espressa dalla Lega con la prima eletta Aida Romagnuolo.

Un posto potrebbe, poi, toccare a Michele Iorio, nel caso riuscisse ad evitare la sospensione di 18 mesi inflittagli in virtù della condanna per l’affaire Zuccherificio. Il ricorso per Cassazione è stato intentato ma, fino alla pronuncia della Suprema Corte, qualora all’atto della proclamazione degli eletti sia già pervenuta la comunicazione del Consiglio dei Ministri, l’ex governatore resterà sospeso per effetto della Severino.

Fuori dalla giunta, ma non per caso, Orgoglio Molise. Il leader della formazione civica, Vincenzo Cotugno, potrebbe rivendicare ancora una volta il ruolo di presidente del Consiglio regionale, nel quale ha maturato importante esperienza.

A Salvatore Micone dell’Udc, infine, potrebbe toccare il posto, di ‘fresca’ istituzione, di sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Incarico prettamente onorifico, in quanto non prevede la corresponsione di emolumenti.

Se questo fosse il quadro, ne emergerebbe un dato importante: Isernia, con 11 consiglieri, conquisterebbe oltre il 50 per cento dei seggi dell’assemblea. In barba ai pericoli di scarsa rappresentatività derivanti dal collegio unico.

In qualità di primi dei non eletti entrerebbero, infatti, in consiglio: Massimiliano Scarabeo (Fi), Antonio Tedeschi (Popolari), Filoteo Di Sandro (FdI), Eleonora Scuncio (Iorio per il Molise) – oppure Giacomo Lombardi nella succitata eventualità della sospensione dell’ex governatore e dell’ingresso in giunta della collega di lista – e Domenico Ciccarella (Lega), unico non proveniente dalla provincia pentra.

Ora non resta che capire se le previsioni saranno rispettate. E poi, mal che vada per qualcuno, ci sono l’Ufficio di presidenza e le presidenze di commissione. Sotto a chi tocca, c’è posto per tutti. 

 

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