Nuovo viaggio alla scoperta delle particolarità che caratterizzano l’ambiente della regione


Con l’arrivo della bella stagione la natura si risveglia dal periodo invernale e con essa anche specie animali che vanno in letargo o riducono i loro ritmi di vita con il freddo. Tra questi esseri oggi parliamo di rettili e precisamente dei serpenti che possiamo incontrare in questa fase nelle parti più assolate intenti a riscaldarsi per aumentare la loro attività. Infatti questi animali sono ectotermi e devono raggiungere una certa temperatura corporea per poter compiere le proprie funzioni vitali normali.

In Italia esistono solo due famiglie di serpenti quella dei colubridi, con 13 specie e quella dei viperidi con 4 specie. I primi sono innocui in quanto non pericolosi per l’uomo a differenza, invece, dei secondi a cui appartengono le vipere. Quindi la prima cosa da sapere e da sfatare è che non tutti i serpenti sono velenosi e che anche le temute vipere di fatti sono solo potenzialmente pericolose, perché questi animali sono molto timidi e schivi, e finché non vengono molestati in modo diretto (ad esempio calpestandoli o toccandoli), farsi mordere è molto difficile.

In Molise esistono ben 9 specie di serpenti di cui 2 viperidi, la Vipera comune e la Vipera dell’orsini e 7 colubridi, il Biacco, il Cervone, il Saettone, la Natrice tassellata, la Natrice dal collare, il Colubro liscio e il Colubro di riccioli. La Vipera comune è identificabile per il suo aspetto corto e tozzo, una lunghezza che non supera di solito gli 80 cm, la sua testa di forma triangolare ben distinta dal corpo, le pupille verticali e il colore di fondo grigio-beige-avano con disegno sul dorso composto da barrette grigie-blu. Il suo habitat ideale è costituito da luoghi assolati e asciutti con vegetazione prativa come pascoli e soprattutto pietraie dove può trovare topi, uccelli e lucertole dei quali si ciba.

Il veleno non è potentissimo, un adulto in bona salute non muore per un morso di vipera, ma bisogna comunque prestare attenzione onde evitare il peggio se si viene morsi in punti vitali o se si è già debilitati fisicamente. L’altra specie di vipera, la Vipera dell’orsini, è molto più rara ed è possibile rinvenirla solamente sulle Mainarde nel parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. È il viperide più piccolo in Italia identificabile per via dell’iride rossa e di un grosso punto nero sulla testa. Il veleno non è molto potente, è usato principalmente per uccidere insetti, piccoli roditori e lucertole, e sull’uomo ha effetto, ma non comporta danni rilevanti.

Un serpente che di solito viene confuso con la vipera è la Natrice tassellata chiamata comunemente biscia. Questo serpente è facilmente identificabile rispetto alla vipera per via della pupilla tonda, la testa piccola e allungata e un corpo snello con coda lunga. Questa specie è legata agli ambienti acquatici e nel Molise la si trova in ruscelli, torrenti e fiumi con portata d’acqua media o alta e in zone paludose. La sua dieta principale è costituita da anfibi e pesci. Anche la Natrice dal collare ha le stesse abitudini alimentari ed è legata ad ambienti acquatici ma si distingue per la sua lunghezza maggiore che supera anche i 150 cm e dal caratteristico “collare” all’altezza della nuca formato da due bande biancastre seguite da due bande scure.

Il Saettone è un serpente grande e slanciato che può raggiungere i 180 cm, di colore verde olivastro con piccole macchie bianche sulle squame. Lo si può trovare in ambienti assolati rocciosi con folta vegetazione, boschi aperti, muretti a secco, rive di fiumi, ambienti rurali e discariche. Il Biacco forse è il serpente più diffuso nella nostra regione e lo si può trovare sia in aperta campagna che in città. È un serpente molto slanciato che può raggiungere anche i 2 metri, con grandi occhi e di colore nero. Il Cervone è un serpente tipico degli ambienti mediterranei slanciato, forte e veloce che può superare anche i 2 metri di lunghezza. Si identifica facilmente per il suo colore marrone attraversato da 4 strisce nere che corrono lungo tutto il suo corpo. Più rari da vedere sono le due specie di colubri specialmente il Colubro di riccioli che ha abitudini crepuscolari e notturne.

Dottore Ambientale
Alfonso Ianiro