La consigliera di CasaPound Francesca Bruno boccia la possibile adesione ai progetti Sprar da parte della Giunta d’Apollonio: “Non col nostro sostegno”. Il sindaco: “Stiamo ancora valutando”


ISERNIA. Francesca Bruno dice no al progetto Sprar, “che porterebbe in città altre decine di immigrati”. La consigliera di CasaPound al Comune di Isernia, eletta nelle file di Fratelli d’Italia, esterna il proprio disappunto su Facebook. Lo fa dopo la riunione di maggioranza di ieri, durante la quale sarebbe emersa la volontà, da parte di qualche assessore della Giunta d’Apollonio, di aderire al progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), fortemente voluto dal prefetto Fernando Guida.

francesca brunoNon ci siamo – scrive la consigliera Bruno – Una parte della giunta sembra non avere nulla di meglio a cui pensare se non l’accoglienza degli immigrati. Infatti, clamorosamente, qualche assessore starebbe pensando di aderire al progetto Sprar che porterebbe in città altre decine di immigrati. Questo mentre le cartelle dell’ufficio degli assistenti sociali sono piene di richieste di alloggi popolari e sostegno alimentare ed economico. Ho già dato il mio parere – conclude l’esponente di CasaPound in maniera inequivocabile – Se l’amministrazione aderirà allo Sprar, lo farà senza il nostro sostegno. A chi foraggia l’immigrazione daremo battaglia fino alla nostra vittoria. Perché alla fine vinceremo noi”.

La consigliera, insomma, sul tema migranti non fa sconti. Una scollatura evidente dall’esecutivo – o parte di esso – che invece avrebbe in mente di sposare il modello Sprar, che vedrebbe i Comuni ancor più coinvolti nell’accoglienza dei migranti, come previsto dal decreto 142/2015 (‘Attuazione della direttiva 2013/33/UE recante norme relative all’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale, nonché della direttiva 2013/32/UE, recante procedure comuni ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di protezione internazionale)’.

25bb80319056d4ca0e6a7cfa303d0eabCome spiegato qualche giorno fa dal prefetto Guida nel corso di un incontro con i sindaci della provincia di Isernia a seguito del piano operativo condiviso dal ministro dell’Interno e, più in generale, dal governo con l’Anci a Bari, “i Comuni che si faranno parte attiva mediante la presentazione di ulteriori progetti di accoglienza potranno ottenere in un futuro di non avere più la collocazione di ulteriori centri di accoglienza temporanei, che sono quelli gestiti dalle prefetture. Più saranno propositivi gli enti locali, più dimostreranno di essere attori e soggetti attivi della gestione dell’accoglienza, più si sposterà gradualmente l’accoglienza dai centri temporanei alle strutture Sprar”.

“I sindaci – aveva aggiunto il presidente dell’Anci Molise Pompilio Sciulli – troppo spesso si vedono arrivare tantissime persone nei propri paesi, soprattutto quelli più piccoli, senza poterli gestire e garantire loro quelli che sono i servizi essenziali. Diverso, invece, è mettersi d’accordo con la comunità locali e costruire, nei limiti del possibile, un’opportunità per le stesse persone che devono essere ospitate di integrarsi nella comunità di riferimento”.

Stando a queste spiegazioni, insomma, se fosse il Comune a gestire direttamente l’accoglienza, a Isernia si stopperebbe il proliferare di strutture private che ospitano migranti e richiedenti asilo. Nella provincia, infatti, sono oltre mille i profughi che finora sono stati accolti. Per questo CasaPound non si fida e dunque mette subito in chiaro che non scenderà a compromessi.

dapollonio pm 7Sulla questione, ‘Isnews’ ha contattato il sindaco Giacomo d’Apollonio, che si è mostrato molto cauto. “Nell’intero Molise – ha detto – siamo su livelli veramente molto elevati, ci sono tante preoccupazioni di ordine sanitario, di ordine sociale, di sicurezza. Io raccolgo questo tipo di preoccupazione da parte della cittadinanza. Ci sono però delle opportunità che anche e soprattutto il prefetto e il ministero dell’Interno, con una sua ultima circolare, stanno cercando di far cogliere ai Comuni. Mi riferisco all’adesione ai progetti Sprar, che riguardano l’inclusione e l’integrazione dei migranti. Alla luce dell’ultima circolare, che risparmierebbe ai Comuni ulteriori arrivi di immigrati, il ministero offre la possibilità, a parità di quote, di presentare progetti che possono dare delle risposte più concrete. Adesso noi abbiamo solo dei centri di accoglienza temporanea. Questo ci potrebbe mettere al riparo di ulteriori iniziative da parte di privati a mettere a disposizione nuove strutture. Il problema è che il Comune non ha strutture di proprietà da poter mettere a disposizione di simili progetti. Per cui c’è un discorso aperto con delle associazioni, con delle cooperative di carattere sociale per vedere se ci sono possibilità. Può piacere o può non piacere, oppure molti non colgono il significato di questo, però alcuni Comuni della nostra provincia da una criticità ne hanno fatto un’opportunità. Con le risorse che arrivano – ha aggiunto il primo cittadino – si possono trovare dei posti di lavoro, c’è una piccola economia che rinasce in alcuni territori per via dei finanziamenti che arrivano dalla Comunità europea a sostegno di questi progetti. Noi su tutto questo stiamo ragionando. Innanzitutto bisogna avere delle risorse dal punto di vista strutturale e infrastrutturale, che il Comune in questo momento non ha. Quindi – ha concluso d’Apollonio – dobbiamo capire se c’è un percorso da fare, in questo settore”.