L’idea è di spostare una classe alla ‘Tagliente’ e di lasciare momentaneamente le altre nel plesso della ‘Giovanni XXIII’, in attesa di trovare l’accordo per l’eventuale trasferimento nei locali della chiesa di San Giuseppe Lavoratore. Questa mattina la protesta delle famiglie della ‘San Pietro Celestino’, che hanno incontrato in Comune il sindaco d’Apollonio e la dirigente Di Sanza. Resta il problema dei trasporti


ISERNIA. Una soluzione, seppur provvisoria, è stata trovata per i piccoli della scuola primaria San Pietro Celestino rimasti senz’aula. L’idea è di spostare una classe alla ‘Tagliente’ e lasciare le altre nel plesso della Giovanni XXIII, in attesa di capire se è possibile il loro trasferimento nei locali della chiesa di San Giuseppe Lavoratore. Una sistemazione provvisoria, per risolvere nell’immediato l’emergenza che si è creata. Questa la conclusione a cui si è giunti questa mattina, dopo la protesta organizzata dalle famiglie degli alunni che, in corteo, hanno raggiunto Palazzo San Francesco per incontrare il sindaco Giacomo d’Apollonio. Un incontro andato avanti per ore, per analizzare le possibili soluzioni, sia a breve che a medio termine. Alla riunione ha partecipato anche la dirigente scolastica Mariella Di Sanza. Che, tra l’altro, ha evidenziato il problema dei trasporti per i piccoli che, dal centro storico, devono raggiungere il quartiere San Lazzaro.

Una soluzione tampone che, secondo la preside, però non risolve il problema. “Quella che doveva essere una soluzione provvisoria – ha detto la preside – si è trasformata in una soluzione definitiva. Le aule che attualmente occupano i bambini non sono risultate completamente idonee sotto il profilo didattico, per cui dobbiamo cercare altre soluzioni. L’ipotesi fatta è quella di utilizzare alcune aule della Curia vescovile nella struttura di San Giuseppe Lavoratore. Certo è – ha aggiunto – che i genitori sono esasperati, perché si trovano senza una scuola che aveva le proprie radici nel centro storico. Si sono sentiti sradicati e stanno affrontando una serie di difficoltà, tra cui prima di tutte quello della navetta. Molti genitori non possono proprio arrivare a scuola perché non hanno i mezzi per poterlo fare. Il problema della navetta va assolutamente risolto, per evitare che alcuni alunni soggetti all’obbligo scolastico non frequentino le attività didattiche come sta accadendo. Io sono disposta ad attivarmi e i genitori sono disponibili a contribuire, però ovviamente questo non basta a coprire tutte le spese. E’ perciò necessario che il Comune dia dei fondi, per consentirmi di erogare anche direttamente il servizio”.

“Sono al vaglio alcune soluzioni – ha spiegato il sindaco – chiaramente ottimizzando gli spazi che già esistono nei plessi di San Lazzaro. Stiamo lavorando nell’emergenza dopo aver dovuto rinunciare al plesso della San Pietro Celestino. Il nostro primo scopo è stato quello di portare i bambini in luoghi sicuri. Il problema a questo punto è che manca un’aula. Aula disponibile fino alla settimana scorsa perché non erano ancora riprese le lezioni della sezione Primavera. Nel frattempo avevamo pensato di dividere l’aula più grande in due con un tramezzo. Ora valutiamo se farlo o trovare alternative, come quello della parrocchia di San Giuseppe Lavoratore. Io credo che la soluzione è a portata di mano. Questa è una tempesta in un bicchiere di acqua, bastava coordinarci. Riteniamo di poter dare risposte immediate a questa piccola emergenza che si è creata anche, secondo me, per un difetto di comunicazione”.