La protesta promossa dalla Coldiretti davanti alla sede del Consiglio regionale per chiedere interventi urgenti


CAMPOBASSO. Un’emergenza dai contorni sempre più preoccupanti con cui l’intero territorio molisano si trova costretto a dover fare i conti. Per i danni alle colture in primo luogo, ma anche per i tanti, troppi incidenti che, praticamente ogni, giorno, si registrano sulle strade.

Una situazione non più tollerabile ed è per questo che oggi gli agricoltori hanno fatto sentire la loro voce scendendo in piazza a Campobasso. Tantissime le persone che questa mattina hanno partecipato alla manifestazione di protesta promossa dalla Coldiretti contro l’eccessiva presenza di cinghiali sul territorio.

 “Basta Cinghiali”, “Difendiamo campagna e città dai cinghiali”, ma anche “Noi seminiamo e i cinghiali raccolgono” o “Il cinghiale campa e il campo crepa”, sono solo alcuni degli slogan che gli imprenditori agricoli, riunitisi davanti al Consiglio Regionale, in via IV Novembre,  hanno usato per ‘urlare’ tutta la loro disperazione verso un problema che è diventato una vera catastrofe per l’intero settore primario, ridotto letteralmente in ginocchio dalla presenza di oltre 40mila cinghiali presenti sul territorio.

A guidare la manifestazione il presidente regionale Claudio Papa, il vice presidente regionale Adamo Spagnoletti, i presidenti provinciali di Campobasso Giacinto Ricciuto, di Isernia Mario Di Geronimo ed il direttore regionale Aniello Ascolese. Presenti anche vari sindaci e l’intera dirigenza di Coldiretti con i movimenti dei Giovani e delle Donne imprenditrici che hanno denunciato le comuni difficoltà causate da questi selvatici, che sempre più spesso determinano la chiusura delle imprese agricole e zootecniche, senza dimenticare gli incidenti stradali, a volte anche mortali, che causano e le loro scorribande nei centri abitati che mettono a rischio la sicurezza dei cittadini.

Per questo Coldiretti è tornata ancora una volta a chiedere alla politica soluzioni rapide e concrete, indispensabili per avviare una seria azione di contenimento di questi ungulati il cui numero presenta una crescita esponenziale.

“Se prima il problema riguardava ‘soltanto’ la devastazione di campi e raccolti – ha affermato Papa – oggi la calamità dei cinghiali è arrivata anche nelle città, nei parchi giochi e lungo le strade. Un’emergenza verso la quale bisogna intervenire subito con adeguate misure di contenimento della specie, pena il collasso dell’economia agricola regionale, già duramente provata dalla crisi degli ultimi anni ed il rischio sempre più concreto di aggressione alle persone. I nostri imprenditori chiedono solo di poter continuare a lavorare onestamente, come hanno sempre fatto, al fine di produrre cibo per l’intera collettività e reddito per le loro aziende”.

“Per questo – ha aggiunto Papa – come Coldiretti Molise chiediamo subito il Piano regionale straordinario di contenimento della specie,previsto dall’art. 19-ter della Legge 157/92, così come previsto dal Decreto ministeriale dell’Ambiente di concerto con il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, del 13 giugno 2023, slegato dal contesto esclusivamente di natura sanitaria”.

“Solo così – ha concluso il presidente di Coldiretti – si potranno salvaguardare le imprese agricole e i cittadini con strumenti strutturali ed efficaci contro l’invasione dei cinghiali e della fauna selvatica incontrollata, non collegati dall’emergenza sanitaria della PSA – Peste suina africana”.

Nel corso della manifestazione sono intervenuti anche i consiglieri regionali, Stefania Passarelli, vice Presidente del Consiglio regionale, ed Armandino D’Egidio, presidente della Seconda Commissione consiliare ‘Agricoltura’. I due esponenti politici, preso atto della gravissima emergenza che sta vivendo il settore agricolo regionale, hanno dato disponibilità alla rapida istituzione di una Commissione permanente che, con il supporto di Coldiretti, possa analizzare la problematica in maniera chiara e puntuale ed agevolare la risoluzione del problema attraverso un percorso normativo veloce, chiaro ed efficace.

A margine della protesta è intervenuto anche il presidente della Giunta Regionale Francesco Roberti, sottolineando come la Regione Molise “abbia condiviso tutte le iniziative proposte dai manifestanti, al fine di intervenire contro l’aumento incontrollato dei cinghiali. La prima misura, ovvero quella dell’estensione fino al 31 ottobre 2024 della caccia di selezione, è soltanto la prima azione finalizzata a porre in essere quelle iniziative per la risoluzione dell’annoso problema, sia per l’agricoltura e le imprese sia per la sicurezza degli automobilisti”.

La Giunta Regionale del Molise, aggiunge Roberti, “dopo aver approvato le ‘Disposizioni operative per il prelievo in selezione del cinghiale’, demandando le fasi attuative ed operative ai rispettivi Ambiti territoriali di caccia, sta lavorando a un Piano Regionale di contenimento della specie, predisponendolo in sinergia, con l’ascolto e col confronto, con le parti interessate, ovvero con il Ministero all’Agricoltura, l’Osservatorio Tecnico-Scientifico, le Associazioni di Categoria (cacciatori, agricoltori, allevatori, etc), al fine di porre in essere un documento contenente azioni incisive per una drastica riduzione dei cinghiali in Molise”.

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