Oggi pomeriggio la cerimonia a Palazzo San Giorgio. Tra timori di anatra zoppa e ipotesi di salti della quaglia gli scenari politici che si prospettano a Campobasso


di CARMEN SEPEDE

CAMPOBASSO. Elezioni Comunali, ecco i 32 componenti del nuovo Consiglio comunale di Campobasso. Oggi, nell’aula consiliare di Palazzo San Giorgio, la proclamazione degli eletti, di cui ha dato lettura la presidente della Commissione elettorale Roberta D’Onofrio.

Al centrosinistra, oltre a quello che spetta alla sindaca Marialuisa Forte, sono stati assegnati 9 seggi. Cinque quelli del Partito Democratico, che entrano in aula con Giose Trivisonno, Bibiana Chierchia, Annamaria Trivisonno, Maria Concetta Fimiani e Lello Bucci. Tre i seggi per il M5s, gli assessori uscenti Simone Cretella, Luca Praitano e Pina Panichella. Due i posti per Alleanza Verdi e SinistraMimmo Maio e Leo Terzano.

    Il Cantiere civico, che al ballottaggio ha sostenuto Marialuisa Forte, senza l’apparentamento, ma con un accordo politico programmatico, sarà rappresentato dal candidato sindaco del primo turno Pino Ruta e da 4 consiglieri. Tre quelli di Costruire DemocraziaAngelo Marcheggiani, Sabino Iafigliola e Adele Fraracci, uno il consigliere della Confederazione civica, Stefano Lombardi.

    Al centrodestra sono andati invece 17 seggi, di cui uno per il candidato sindaco Aldo De Benedittis. Quattro i consiglieri di Fratelli d’Italia, Giovanni Varra, Mario Annuario, Stefania Di Claudio e Francesco Pilone, 4 i consiglieri dei Popolari per l’Italia, Salvatore Colagiovanni, Alessandro Pascale, Antonio Madonna, Pina Bozza, 3 i consiglieri di Noi Moderati, Gianluca Maroncelli, Francesco Sanginario e Pietro Montanaro, 2 quelli di Forza Italia, Nicola Cefaratti e Mimmo Esposito, 2 della Lega, Sandra De Lucia Sabusco e Alberto Tramontano, 1 dell’Udc, Giovanni Di Giorgio.

    Per l’opposizione di centrodestra, dunque, un seggio in più della maggioranza composta da area progressista e civici.

    Occhi puntati, allora, sulla coalizione che ha sostenuto Aldo De Benedittis, dove qualcuno, un’ammissione è arrivata dallo stesso candidato sindaco, ha prospettato ipotesi di dimissioni di massa, per riportare i cittadini alle urne. D’altra parte c’è già chi getta acqua sul fuoco e invita alla responsabilità nell’interesse di Campobasso. Con il timore dell’anatra zoppa che fa il paio, a seconda di come si guardi la cosa, con la paura del salto della quaglia. Dal centrodestra al centrosinistra. Tanto più che con un solo cambio di casacca, e di coalizione, i rapporti di forza sarebbero ribaltati: sempre 17 a 16. Ma per l’altro schieramento. La situazione è dunque apertissima e la trattativa sottotraccia, indirizzata soprattutto agli scontenti, è tutt’altro che fantascienza.