Il consigliere regionale del M5S: “Primo passo importante anche nell’ottica di implementare questo servizio all’interno della riorganizzazione della sanità territoriale”


CAMPOBASSO. “Finalmente un passo compiuto nella direzione giusta: la struttura commissariale ha da poco annunciato che nei presidi ospedalieri di Campobasso, Isernia, Termoli e Agnone saranno aperti gli ambulatori pediatrici nei fine settimana per evitare di intasare i Pronto soccorso, per una durata di 12 mesi”. Così il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Angelo Primiani, in merito al progetto annunciato ieri dalla struttura commissariale.

“Da anni mi batto in Consiglio regionale su quest’argomento – sottolinea – perché sono tanti, nella nostra regione, i genitori che a causa della chiusura degli ambulatori pediatrici nei giorni festivi e prefestivi sono costretti a rivolgersi ai presidi di Pronto soccorso regionali, già gravati da croniche carenze d’organico.

A gennaio scorso, con una mozione presentata in Aula, chiesi proprio di riprendere il progetto sperimentale che in tal senso fu già attivato per alcuni mesi nel 2018. Quella proposta di buonsenso fu bocciata dalla maggioranza di centrodestra. Quindi appare evidente che il problema era rivendicare la paternità di una iniziativa che solo pochi mesi fa veniva bocciata, ma che oggi viene presentata come innovativa e rivoluzionaria.

Quello che conta, ad ogni modo, è che le richieste di tanti cittadini trovino una risposta concreta. E oggi il via libera al progetto certifica la bontà di quella proposta che non voleva far altro che garantire un’assistenza sanitaria tempestiva ai bambini in caso di necessità, e allo stesso tempo decongestionare i Pronto soccorso regionali.

Certo, attivare il servizio per 12 mesi non vuol dire farlo per sempre, ma sono convinto che il progetto per cui mi sono battuto a lungo convincerà tutti sulla necessità di garantire alle famiglie molisane un accesso più efficiente alle cure in caso di bisogno.

È un primo passo importante – evidenzia anche nell’ottica di implementare questo servizio all’interno della riorganizzazione della sanità territoriale che dovrà andare in porto nei prossimi anni grazie ai fondi del Pnrr. Inutile dire che la nostra attenzione resterà massima: bisogna fare in modo che il servizio diventi strutturale e non solo sperimentale”.