Emblematici i dati relativi alla spesa sanitaria out-of-pocket, ovvero quella sostenuta direttamente dalle famiglie, secondo la rilevazione condotta dalla Fondazione Gimbe, su dati Istat


CAMPOBASSO. Sanità, cresce la spesa per le famiglie. E chi non può sostenere i costi delle prestazioni sanitarie a volte purtroppo rinuncia a curarsi. E’ così in Molise, dove i costi sono aumentati del 7,3%, così come in diverse regioni italiane, in particolare al Sud.

Un dato che emerge dalla rilevazione sulla spesa sanitaria delle famiglie svolta dalla Fondazione Gimbe, su dati Istat, da cui si deduce che nel 2022 la spesa sanitaria out-of-pocket, ovvero quella sostenuta direttamente dalle famiglie, ammonta a quasi 37 miliardi: in quell’anno oltre 25,2 milioni di famiglie italiane in media hanno speso per la salute 1.362 euro, oltre 64 euro in più rispetto al 2021. In Molise la spesa è salita dai 1128,12 euro del 2021 ai 1210,68 euro del 2022, con un incremento del 7,3%.

“Se da un lato la spesa out-of-pocket supera la soglia del 15% – il commento del presidente Gimbe Nino Cartabellota – concretizzando di fatto, secondo i parametri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, un sistema sanitario misto, va rilevato che quasi l’89% della spesa privata è a carico delle famiglie”.

Complessivamente, nel periodo 2012-2022 la spesa out-of-pocket è aumentata in media dell’1,6% annuo, per un totale di 5.326 milioni in 10 anni. “Un dato – spiega il presidente del Gimbe – che documenta solo in parte l’impatto del progressivo indebolimento del Sistema sanitario nazionale. L’interpretazione dei dati regionali non è univoca perché la spesa delle famiglie per la salute è influenzata da numerose variabili: la qualità e l’accessibilità dei servizi sanitari pubblici, la capacità di spesa delle famiglie, il consumismo sanitario e, in misura minore, l’eventuale rimborso della spesa da parte di assicurazioni e fondi sanitari. Proiettando sulla popolazione – conclude Cartabellota – i dati dell’indagine campionaria Istat, sarebbero oltre 4,2 milioni le famiglie che nel 2022 hanno limitato le spesa per la salute”.