Il presidente Leopoldo Di Pilla racconta la vicenda e domanda: “Dov’è il diritto alla salute in Molise?”


VENAFRO. Sulla situazione difficile che la sanità molisana e non solo sta vivendo da tempo si è raccontato molto. L’ultima storia viene dall’Auser di Venafro, per mano del suo presidente Leopoldo Di Pilla. “Una anziana signora – scrive – esce di casa per svolgere la più consueta delle attività quotidiane. Va a fare la spesa al supermercato più vicino. È costretta ad attraversare la trafficatissima statale, in cui ogni giorno transitano migliaia di autoveicoli e mezzi pesanti. In tanti anni non si è riuscito a risolvere il problema del traffico nel centro urbano, nonostante le promesse mirabolanti di realizzazione di un’autostrada che colleghi San Vittore a Termoli. Mentre sta attraversando la strada, il conducente di un automezzo commerciale non se ne accorge e la travolge in pieno”.

I soccorsi, scrive Di Pilla, “vengono immediatamente allertati e rapidamente giungono sul luogo”. La signora viene trasportata d’urgenza all’ospedale più vicino, dove gli viene eseguita una TAC visto l’urto che ha subito alla testa per escludere eventuali danni celebrali. “Qui nasce un problema – spiega il presidente Auser – l’Asrem ha di fatto ‘abdicato’ la branca della Neurochirurgia alle strutture private convenzionate. Quindi, se ti si forma un ematoma in testa e ti devono operare i convenzionati molisani ti operano, ma se, per caso, l’ematoma ti nasce e cresce in seguito ad incidente con complicazioni ortopediche, rottura di una spalla, per esempio, le strutture regionali abilitate per la neurochirurgia ma senza reparto ortopedico e peggio ancora senza pronto soccorso non possono operare quindi ci si deve rivolgere all’estero, nel senso di fuori regione”.

“Fortunatamente dalle immagini radiografiche non si evidenziano ematomi – prosegue Di Pilla – La diagnosi è pertanto di alcune piccole fratture al bacino e di un non bene specificato problema al ginocchio, che necessita di essere approfondito. La malcapitata viene trattenuta in osservazione al Pronto soccorso, senza necessità di ulteriori accertamenti, per ripetere la Tac a distanza di 24 ore come da protocollo medico”.

E qui, spiega il presidente Auser, “nasce il secondo problema. La sfortunata signora ha una frattura al piatto tibiale sx, ma non viene rilevata. Il giorno successivo, venerdì, nel tardo pomeriggio le viene ripetuta la Tac celebrale, che esclude definitivamente complicanze neurologiche, e un ortopedico la visita al ginocchio, rilevando immediatamente la presenza di una frattura di qualche tipo. Infatti, la invia subito a sottoporsi a un esame radiografico che evidenzia la presenza di una frattura al piatto tibiale. Rassicura la signora dicendola che a breve sarà trasferita al reparto di ortopedia per le cure del caso. Da protocollo, in presenza di fratture di vario tipo, si somministrano gli anti-trombolitici per evitare il rischio di formazione di emboli che potrebbero indurre a un ictus. Ma alla paziente – sottolinea Di Pilla – non viene somministrato nulla”.

“Finalmente, dopo 48 ore di agonia nell’inferno del pronto soccorso – la definizione, spiega il presidente, è dello stesso ortopedico – l’anziana signora viene trasferita al reparto e presa in carico dai medici ortopedici per essere sottoposta il lunedì seguente a intervento chirurgico al ginocchio. Da segnalare anche che nel periodo di permanenza al Pronto soccorso all’anziana signora non sono stati somministrati i farmaci che lei assumeva abitualmente per le varie patologie di cui soffre (ipertensione, tiroidea, ipercolesterolemia) con conseguente alterazione importante dei valori standard di riferimento ematici”.

Poi Di Pilla s’interroga: “La salute è un diritto di tutti. L’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità è stata tra le prime Istituzioni a pronunciarsi in termini di diritto alla salute. L’OMS afferma che la salute è uno “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia o infermità”. Secondo l’OMS, il diritto alla salute è un diritto fondamentale ed universale. Ogni essere umano, senza distinzione di razza, di religione, d’opinioni politiche, di condizione economica o sociale deve godere del più elevato standard di salute possibile. Il diritto alla salute rappresenta un diritto fondamentale per ogni individuo: uomo, donna o bambino. Ma cosa significa il termine ‘salute’? Ha etimologia latina. Proviene dal termine ‘salus’, ovvero salvezza, incolumità e integrità”.

Si tratta, per il presidente Auser, “di un diritto universale che, almeno utopisticamente, dovrebbe essere garantito a chiunque, indistintamente. È questo il Diritto alla Salute garantito in Molise? Perché siamo arrivati a questo punto? Dov’è la ‘pattuglia’ parlamentare molisana che in campagna elettorale si era dichiarata pronta a trafiggere e distruggere il deficit sanitario molisano, la vera palla al piede del sistema sanitario? Nella peggiore tecnica di comunicazione sulla gestione delle obiezioni, tutti vorrebbero sapere come e perché non si sia fatto niente, la ‘pattuglia parlamentare’ oramai tace e non dice più nulla nella speranza che il popolo molisano dimentichi e continui a pagare balzelli su carburanti ed aumenti di addizionali Irpef”, chiosa il presidente Di Pilla.