Lo riferisce la Cgia che commenta: “Si è abbattuta sui conti correnti degli italiani con la forza di una patrimoniale”


CAMPOBASSO/ISERNIA. Prezzi alle stelle e famiglie sempre più povere. È la fotografia scattata dalla Cgia, sulla scorta dei dati raccolti da Banca d’Italia e Istat. In Molise l’inflazione è al 12,6 per cento con le famiglie isernine che risultano essere le più penalizzate.

Più nel dettaglio della rilevazione, “la stragrande maggioranza dei nuclei – si legge sull’Ansa – ha subito gli effetti negativi della perdita di potere d’acquisto indotta dal fortissimo aumento dei prezzi registrato nel 2022 e nel 2023 (+14,2%).

Nell’ipotesi che le consistenze dei depositi bancari riferiti al 31 dicembre 2021 siano rimaste le stesse anche negli anni successivi, si ipotizza che le famiglie italiane abbiano subito una decurtazione media dei propri risparmi di 6.257 euro.

Dalla ripartizione regionale si apprende che al 31 dicembre 2021 le consistenze delle famiglie molisane ammontavano a 6.018 milioni di euro, mentre le stime relative alla perdita di potere d’acquisto nel biennio 2022-2023 sono state pari a 759 mln (5.800 euro per ogni famiglia).

In due anni, dunque, la variazione percentuale dell’indice di inflazione per l’intera collettività è stata del +12.6% (Italia +14,2%). Le più penalizzate (6.727 euro), le famiglie della provincia di Isernia, mentre il peso dell’inflazione è risultato meno impattante per quelle di Campobasso (5.450 euro)”.

Per la Cgia, infine, “negli ultimi due anni l’inflazione si è abbattuta sui conti correnti degli italiani con la forza di una patrimoniale”.