Capitale della Cultura, Agnone nella top ten. Saia: “Traguardo importante per tutto il Molise” (VIDEO)

Il sindaco emozionato per il risultato ottenuto: “Un progetto che rimette al centro il nostro patrimonio”


AGNONE. “Una notizia che ci ha profondamente emozionato. Siamo felicissimi di aver raggiunto questo traguardo”. Così il sindaco di Daniele Saia ha commentato la decisione della giuria di esperti che vede Agnone tra le dieci città finaliste che si contenderanno il titolo di ‘Capitale della Cultura 2026’.

“Un ulteriore step intermedio dopo la candidatura e la presentazione del dossier. Ora siamo nella top ten – ha detto il primo cittadino – Tutto questo ci inorgoglisce e dà merito al lavoro che è stato messo in campo. Dà merito all’unione che il Molise ha dimostrato. Parlo di tutti gli attori istituzionali che hanno voluto sostenere questa candidatura. Un risultato che è il frutto di un lavoro intenso. Ora ci godiamo questo momento e ci prepariamo all’audizione di marzo, dove daremo il massimo per sognare ad occhi aperti a fine marzo”.

Il Molise scommette dunque sul progetto ‘Fuoco, dentro. Margine al centro’ “per dare forza – ha evidenziato ancora Saia – a quello che eravamo, alle nostre tradizioni, alla nostra storia e alla loro proiezione nel futuro. E poi per dare voce a quella che è l’ossatura dell’Italia, vale a dire l’Appennino. Dove ci sono tutte le realtà come Agnone. Quei piccoli comuni dimenticati da tempo e caratterizzati dallo spopolamento. Invece questi territori vanno di nuovo rimessi ‘al centro’.

Lo abbiamo dimostrato anche nei primi dieci giorni di dicembre, con le grandi manifestazioni che si sono tenute nella nostra città. Un pubblico numerosissimo, giunto da tutta Italia, che è rimasto affascinato da Agnone, dal territorio circostante e da tutto il Molise, che ha tanto da dare.

Questo margine vuole tornare ad essere centro. I comuni che rappresentano l’ossatura dell’Italia, contano 15 milioni di persone che resistono e vogliono continuare a vivere in questi territori e vogliono credere realmente in una rigenerazione urbana e sociale che metta al centro non solo il patrimonio immateriale fatto di tradizioni, ma anche il patrimonio materiale costituito da bellezze naturali uniche, da una tradizione eno-gastronomica che va valorizzata, da un artigianato che deve tornare ad avere un ruolo centrale per lo sviluppo di questi territori.

Credo che – ha evidenziato infine il primo cittadino – se tutti gli attori istituzionali tornano a concentrare le energie e le risorse in questa direzione penso che l’Appennino e l’arco Alpino vivranno un nuovo futuro. Bello per chi ha continuato ad esserci e soprattutto per chi vorrà tornare a vivere in questi luoghi”.

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