Verrà chiesto un incontro al prefetto di Isernia per una nuova conferenza di servizi


ISERNIA. Nei giorni scorsi, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 30 ottobre, l’Anas ha concluso la procedura relativa alla gara per la realizzazione dell’ultimo tratto della superstrada Isernia-Castel di Sangro.

Riparte così la mobilitazione del comitato ‘No Lotto Zero’, da anni in campo contro la realizzazione dell’opera viaria.

“Al prefetto – si legge in una nota del comitato – vorremmo chiedere un incontro per preparare una nuova conferenza di servizi, in quanto nel corso dell’iter procedurale sono emerse diverse illeceita, alcune delle quali macroscopiche che inficiano alla radice il progetto e lo renderebbero nullo.

Vorremmo inoltre conoscere la motivazione per la quale si è firmato il protocollo per la legalità, quando il procedimento è tuttora sub iudice, in quanto il Tar Molise non si è pronunciato nel merito sul ricorso presentato dal comune di Isernia nel febbraio del 2022.

Al sindaco e alla giunta comunale riconosciamo il merito di avere accettato nel novembre del 2021 la nostra richiesta di ricorso avverso al procedimento per la scadenza dei termini della V. I. A. (valutazione di impatto ambientale). E anche in sede di dibattito in sede di consiglio comunale la risposta data alle opposizioni che chiedevano il ritiro dell’ impugnazione è stata chiara e soddisfacente.

Purtroppo, successivamente al coinvolgimento del TAR non si è dato seguito ad altre azioni che avrebbero dato forza all’opposizione al progetto, avendo segnalato altre gravi irregolarità emerse dallo studio del progetto.

Irregolarità riconosciute dallo stesso sindaco, persona esperta in materia che ha da subito individuato ulteriori vulnus, oltre la V. I. A. scaduta.

Avevamo chiesto un intervento in autotutela che bloccasse la procedura in quanto il progetto manca della variante al P. R. G. (piano regolatore regionale). Manca della cosiddetta Opzione Zero (analisi approfondita sui costi/ benefici; mancato rispetto delle distanze dalle sorgenti del fiume Sordo; non vi è ombra di validazione di un Ente europeo, validazione necessaria nel caso di opere con importo superiore ai 20 milioni di euro. E altro ancora..

Purtroppo su questi argomenti non abbiamo avuto riscontro, così come sulla mancanza di un legittimo piano di esproprio dei terreni, avverso i quali i proprietari chiedono chiarimenti che non sono stati dati.

Insomma ci sarebbe tant’altro da fare per evitare che si compia uno scempio annunciato e uno sperpero di pubblico denaro che potrebbe essere utilizzato per altre opere molto più utili per il nostro territorio”.