Rispunta Quota 103 e si pensa a una cedolare secca del 26% per le locazioni inferiori a 30 giorni, cambia l’iva anche per i seggiolini. Insoddisfatta Forza Italia che rimanda le decisioni al prossimo vertice di maggioranza


ROMA. Dovrebbe arrivare in Parlamento lunedì il testo della Manovra. Un lavoro, che stando a quanto riportato da TgCom24, sarebbe stato definito dal premier Giorgia Meloni come “sostanzialmente chiuso” ma che al tempo stesso potrebbe scontentare sia una parte degli alleati, cioè Forza Italia, sia Condedilizia sia i sindacati.

Tre sono le principali novità: la cedolare secca al 26% per gli affitti brevi, il passaggio dall’iva agevolata al 5% a quella ordinaria del 22% per i pannolini per bambini e i seggiolini auto e le modifiche sulle pensioni.

CEDOLARE SECCA. Nell’ultima stesura, la cedolare secca salirà dal 21% al 26% solo se l’affitto breve, e cioè per periodi inferiori a 30 giorni, riguarda più di un appartamento. “Salvi dunque – scrive TgCom24 – i piccoli proprietari che affittano ad esempio la casa al mare per arrotondare un po’ le entrate, ma non chi fa degli affitti brevi un vero e proprio business. E sembra andare in questa direzione anche l’altro chiarimento: qualora siano destinati alla locazione breve più di un appartamento per ciascun periodo d’imposta ovvero nel caso in cui non sia esercitata l’opzione per l’applicazione della cedolare secca, la ritenuta si considera operata a titolo di acconto”.  Non soddisfatti Confedilizia e Forza Italia: gli azzurri infatti non considerano definitiva la modifica, in attesa del prossimo vertice di maggioranza previsto per domani (30 ottobre).

PANNOLINI E SEGGIOLINI. Assorbenti e tamponi femminili, latte in polvere e appunto pannolini e seggiolini smettono di essere assoggettati all’Iva agevolata: ma mentre gli assorbenti e il latte in polvere vengono spostati nell’elenco dei beni al 10%, pannolini e seggiolini restano di fatto fuori dalle categorie con l’Iva agevolata.

PENSIONI. Nell’ultima stesura della Manovra sarebbero confermate le modifiche sulle pensioni: ci sarà il ritorno a quota 103, ma con il contributivo, il tetto all’assegno e l’allungamento delle finestre per l’uscita, da 3 a 7 mesi per i dipendenti privati e da 6 a 9 per i pubblici. Confermata anche la stretta sulle pensioni per sanitari, maestri e dipendenti degli enti locali: viene modificata la tabella delle aliquote di rendimento delle gestioni previdenziali, con livelli di adeguamento meno significativi rispetto a quanto previsto finora. Un intervento che, denunciava nei giorni scorsi il sindacato dei dirigenti Anaao, rischia di tradursi in una perdita per l’assegno dei medici fino al 25%.

Inoltre, il bonus per il lavoro notturno e gli straordinari destinati per i primi sei mesi del 2024 ai lavoratori del turismo dovrebbe essere esteso anche a baristi e camerieri.