L’intervento della vicepresidente del Consiglio regionale, che attacca l’opposizione e sottolinea: “Indispensabile, aprire un confronto sulle soluzioni da proporre per le emergenze vere che vive il Molise”


CAMPOBASSO. Caso Roxy e non solo: dura la presa di posizione della vicepresidente del Consiglio regionale Stefania Passarelli nei confronti delle forze di opposizione.

Partendo dal Roxy, questione che sta animando in questi giorni il dibattito politico, per Passarelli si tratta di “un mostro in cemento armato all’ingresso della città capoluogo, un monumento al degrado per il quale andava trovata una soluzione fattibile, reale. Quella individuata dalla Giunta regionale che ha inserito quel rudere nel piano delle alienazioni con l’obiettivo, duplice, di realizzarne una Casa per lo Studente che sia a servizio degli universitari che scelgono Campobasso e il Molise. Doppio obiettivo, quindi, che è anche di prospettiva. Per le minoranze non sarebbe la soluzione: più semplice, ovviamente, continuare a battersi per un progetto che non potrà mai essere realizzato invece che ragionare su una possibilità che consenta realmente il recupero di una struttura ormai fatiscente, di una zona della città depauperata dalla sua presenza. Individuare questa soluzione rende attrattiva la città, aggiunge altro valore alla sua Università. Significa dare ossigeno al tessuto economico”.

“Il confronto – sottolinea poi la vicepresidente del Consiglio – la discussione sono ovviamente terreno democratico da praticare sempre. Contingentare i tempi degli interventi in Aula – altro tema sul quale le minoranze hanno alzato le barricate -, adeguandoli a quelli delle altre Istituzioni italiane ed europee non è imbavagliare le opposizioni quanto il mezzo per velocizzare l’adozione dei provvedimenti. Si può discutere dei provvedimenti in altre sedi, come ad esempio nelle Commissioni consiliari. Il confronto e il dibattito sono garantiti, ovviamente. E si può argomentare il proprio punto di vista anche in dieci minuti se, ovviamente, si conosce l’argomento e si ha ben chiaro quello che si vuole dire. Certo, la vetrina mediatica, per chi ne ha fatto ragione di vita, ne risentirà. Ma sono certa che ne guadagnerà la speditezza dell’azione di governo che ha bisogno di ingranare la marcia su temi che richiedono velocità, intraprendenza e visione”.

Dunque per la vicepresidente del Consiglio è “fin troppo chiara la strategia che le minoranze consiliari intendono adottare, anche in questa legislatura: spostare l’attenzione dallo scenario, preoccupante e che richiede azioni forti e concrete, che la Regione sta affrontando in un momento assai delicato come tutti sappiamo bene. E mi riferisco alla difficile e complicatissima fase di approvazione del Bilancio che vede la maggioranza al lavoro, in silenzio e a testa bassa, perché si chiuda definitivamente questo capitolo e si possa cominciare concretamente ad essere operativi. Concentrarsi su argomenti che sono utili a conquistare un po’ di visibilità è argomentazione conosciuta, sempre identica, e che ormai non fa nemmeno più presa sui cittadini che hanno ben chiara la differenza tra parlarsi addosso e agire concretamente. I molisani si aspettano da questo governo regionale risposte, visione programmatica e strategica, azioni concrete di largo respiro. Fatti e non azioni diversive che subito si rivelano per quello che sono: fumo negli occhi, testimonianze a futura memoria di esistenza politica. Nelle legittime differenze che marcano l’agire politico di chi oggi è al governo regionale e di chi siede all’opposizione, non posso fare a meno di rimarcare alcune considerazioni che sono tutte di ordine pratico. E che ritengo anche i molisani abbiano fatto, dopo aver letto i giornali.

La mia idea – ribadisce infine – è che oggi sia maggiormente necessario, anzi indispensabile, aprire un confronto sulle soluzioni da proporre per le emergenze vere che vive il Molise: le famiglie si sostengono attraverso le opportunità occupazionali, attraverso la presenza di aziende che creano, offrono lavoro e sviluppo, attraverso le azioni da attuare perché le imprese scelgano il Molise, perché non chiudano i battenti. Concentrarsi su questo, ritengo sia la modalità corretta per costruire il futuro della regione e di chi ci vive”.