Il 23 settembre la nascita ufficiale del comitato di coordinamento. La denuncia


CASTEL SAN VINCENZO. “Ai cittadini e alle amministrazioni locali delle valli del Volturno e del Sangro, alle amministrazioni provinciali e regionali del Molise e dell’Abruzzo si comunica che in data 23 settembre 2023 è nato un comitato di coordinamento per la difesa del territorio dalle opere previste dal progetto Enel denominato ‘Pizzone II’. Il comitato metterà in atto qualsivoglia azione utile a contrastare la realizzazione dell’impianto di generazione e pompaggio che ha come risultato la rovina permanente e definitiva della natura, dell’ambiente, della flora, della fauna, del futuro e della salute degli abitanti dei paesi coinvolti”.

Questo il manifesto affisso dai componenti del comitato dinanzi al portone del comune di Castel San Vincenzo questa mattina, 25 settembre, quando i manifestanti hanno presidiato l’edificio per esprimere il loro decisio dinego alla realizzazione dell’opera. Sempre in mattinata l’incontro con l’amministrazione.

Il comitato, come spiegato a isNews, intende anche essere messo a parte di quanto discusso negli incontri tra Enel e amministratori locali. “Questi tentativi di Enel di fare ‘trattative’ comune per comune sono da respingere in quanto il territorio di un parco nazionale non può essere certo svilito sull’altare dei profitti miliardari di multinazionali”, riportano poi in una nota i portavoce del gruppo.

Il coordinamento si costituisce come “entità autonoma avente l’obiettivo prioritario di contrastare il progetto di Enel Green Power per la realizzazione della mega centrale idroelettrica chiamata appunto Pizzone II ed è composto e autorganizzato da associazioni e singoli abitanti del territorio, nonché da esperti, attivisti e cittadini di tutta Italia che si battono contro ogni opera di sfruttamento e devastazione dell’ecosistema con effetti deleteri anche sulla salute. Il progetto prevede, tra l’altro, lo scavo di 10 km di gallerie nelle montagne con anni e anni di fasi di cantiere, con produzione di un milione di mc di inerti in un luogo unico dal punto di vista della biodiversità a partire dall’Orso bruno, anche con accumulo permanente in loco”.

“Il coordinamento – scrivono – si fonda su tre solidi e imprescindibili principi:”Il coordinamento si fonda su tre solidi e imprescindibili principi: siamo fermamente contro la realizzazione del progetto PIZZONE II; non siamo disposti a trattare con Enel, né a raggiungere qualsiasi compromesso o mediazione; ci costituiamo come controparte attiva e vigile sul territorio, come coordinamento di base delle comunità abitanti e senza farci espressione di alcun tipo di interesse specifico di amministrazioni, partiti o altre organizzazioni politiche conosciute.

Il coordinamento “privilegia la democrazia diretta, l’orizzontalità e la partecipazione attiva dei suoi membri. Non ha rappresentanti, ma si esprime pubblicamente attraverso i suoi portavoce. Si propone di informare e presidiare il territorio attraverso lo strumento dell’assemblea pubblica, intesa come uno spazio di confronto aperto nel quale possono prendere parola tutti i cittadini, gli amministratori e i rappresentanti di enti e istituzioni. Nei prossimi mesi verranno messe in campo azioni di lotta affinché enti ed istituzioni si esprimano fermamente affinché il progetto sia ritirato da Enel e comunque fermato qualora la società voglia insistere”.