La nomina rapida dei componenti dell’esecutivo necessaria per far ripartire la macchina amministrativa, frenata dall’assenza del bilancio 2023. Oggi l’incontro con la maggioranza, presenti anche i possibili esclusi, per discontinuità, dal nuovo governo regionale


CAMPOBASSO. Una giunta a tre, da portare a cinque assessori nelle prossime settimane, sicuramente dopo la nomina del presidente del Consiglio regionale. Sembra essere questo l’orientamento del neo governatore Francesco Roberti, che oggi ha tenuto la prima riunione di maggioranza a Palazzo Vitale.

Nella sede di via Genova sono arrivati i 13 consiglieri eletti. Quelli a lui più vicini e anche quelli che avrebbero mal digerito la sua volontà di tenere fuori dall’esecutivo gli assessori uscenti. Che forti del consenso elettorale – tra i sacrificabili ci sono anche alcuni tra i primi eletti delle rispettive liste – speravano nella riconferma. Che non dovrebbe arrivare perché, come ha detto lo stesso Roberti, per perseguire il rinnovamento “non si può cambiare solo l’ordine dei fattori, altrimenti il risultato non cambia”.

Quindi tutti nuovi rispetto alla giunta uscente. Potrebbe fare eccezione, se da subito o come innesto successivo è da chiarire, il coordinatore regionale della Lega Michele Marone, assessore ma solo per un anno con Donato Toma. Un esterno, fidatissimo del leader nazionale del Carroccio Matteo Salvini, che già lo ha nominato suo consulente giuridico. E che di certo spinge per lui, dato tra l’altro come possibile candidato sindaco di Termoli il prossimo anno, più che per il consigliere eletto Massimo Sabusco.

In pole per un posto da assessore resta Salvatore Micone, primo eletto a Palazzo D’Aimmo con Fratelli d’Italia, così come Andrea Di Lucente per Forza Italia, solo considerando i primi partiti. Sta di fatto che la giunta a tre sarebbe l’espediente che Roberti avrebbe studiato per evitare possibili manovre di franchi tiratori durante l’elezione del presidente del Consiglio, prevista nella prima riunione dell’assemblea di Palazzo Magno, lunedì 24 luglio. Nominare subito gli assessori, anche in numero limitato, gli consentirebbe invece di iniziare subito l’attività amministrativa. Che ha una prima, grande priorità: il bilancio 2023. Senza il quale tutta la macchina regionale procede a passo di lumaca. E investimenti e pagamenti sono fermi.

Dopo l’incontro di oggi con gli eletti Roberti domani sarà di nuovo a Roma, per incontrare le segreterie nazionali dei partiti, cercando di chiudere sull’organigramma di governo e affrontare, anche nella capitale, la questione bilancio. L’aspetto da dirimere è il cosiddetto ‘spalmadebiti’, il provvedimento del governo Meloni che consente di diluire in dieci anni quota parte dell’imponente disavanzo del Molise. Che non accenna a ridursi: circa 550 milioni di passivi con cui fare i conti. E da portare a bilancio. Anche ‘spalmandoli’, se possibile, in un lasso di tempo più ampio. La richiesta sarebbe vent’anni.

Carmen Sepede