Oggi in Corte d’Assise a Campobasso nuova udienza del processo a carico di Gianni De Vivo


CAMPOBASSO. Omicidio di Cristian Micatrotta, la ricostruzione dei militari del Ris di Roma anima il processo al Tribunale di Campobasso a carico di Gianni De Vivo, accusato di aver ucciso la notte del 24 dicembre 2021, con una coltellata alla gola, al termine di una lite, Cristian Micatrotta.

Passaggi importanti, relativi alla presenza di tracce di droga, cocaina, sui vestiti di tutti e sui telefoni, quelli illustrati dagli esperti del Reparto investigazioni scientifiche, a cui la Procura di Campobasso ha affidato i rilievi dopo l’efferato fatto di sangue avvenuto nei pressi del Terminal di via Vico. La loro testimonianza nell’udienza di oggi in Corte d’Assise a Campobasso ha evidenziato anche un dettaglio: l’assenza di tracce di sangue dell’imputato sul coltello con il quale è stato ucciso Micatrotta.

Per i carabinieri che hanno svolto le indagini non ci sarebbe però la prova, almeno dall’esame dall’analisi di conversazioni e messaggi che furono scambiati quella sera, che la lite fosse scoppiata per motivi inerenti la droga. Per Mariano Principe tuttavia, l’avvocato difensore di Gianni De Vivo, sui telefoni erano presenti foto di polvere bianca, mentre si parlava di zucchero, in codice droga, nelle conversazioni. Una interpretazione, secondo gli investigatori.

Dalla difesa anche la richiesta di attenuare la misura della detenzione in carcere, De Vivo si trova nel penitenziario di via Cavour da oltre un anno, su cui dovrà pronunciarsi la Cassazione.