Dura la presa di posizione del sindaco di Capracotta: “Che altro deve accadere ad Agnone e in tutto l’Alto Molise per scuotere le coscienze e mettere in moto una rivolta popolare?”


AGNONE. “Che altro deve accadere ad Agnone e in tutto l’Alto Molise per scuotere le coscienze e mettere in moto una rivolta popolare?”.

Cosi il sindaco di Capracotta Candido Paglione a seguito degli annunciati ed ennesimi disagi legati al fatto che, durante la settimana di Pasqua, la postazione del 118 di Agnone resterà senza medico di notte.

“Davvero – afferma – la misura è colma e non possiamo più restare zitti, perché non è soltanto in gioco il diritto alla salute dei nostri concittadini, ma c’è il rischio, per tutti, di morire da sciocchi. La carenza dei medici non può in alcun modo giustificare l’improvvisazione e la totale disorganizzazione nel gestire quel che resta della sanità pubblica nella nostra Regione. Sia chiaro: tutte le postazioni del servizio di Emergenza-Urgenza devono avere il medico, figuriamoci quella di Agnone che opera nel territorio montano per eccellenza e nell’area più interna del Molise. Quanto sta accadendo, purtroppo, è la certificazione del fallimento totale della sanità molisana. Non è più il tempo delle mediazioni e delle rassicurazioni verbali che, evidentemente, sanno tanto di presa in giro – evidenzia infine il sindaco di Capracotta –  Occorre, invece, uno scatto d’orgoglio da parte di tutti – istituzioni locali e popolazioni – per pretendere la piena e duratura esigibilità del diritto alla salute”.