I legali Rivellino e De Rubertis

Interrogata dal gip Irma Forte ha ricostruito quei tragici momenti ammettendo le sue responsabilità. Attesa per la decisione del giudice


di Deborah Di Vincenzo

ISERNIA. Interrogata dal gip Michaela Sapio ha ripercorso quei tragici momenti. Irma Forte, 66enne unica indagata per l’omicidio del marito Carlo Giancola, avvenuto la mattina della vigilia di Natale nella loro casa di Santa Maria del Molise, ha ricostruito i fatti, ammettendo le sue responsabilità.

Lo ha fatto nel corso dell’udienza di convalida del fermo, in Procura a Isernia, alla presenza dei suoi legali, gli avvocati del Foro di Campobasso Demetrio Rivellino e Giuseppe De Rubertis.

“Si è sottoposta a interrogatorio – hanno detto i legali al termine dell’udienza – fornendo al giudice una serie di elementi per dare un significato, se significato c’è, a una tragedia che ha rovinato la sua famiglia e, come detto da lei, i suoi figli. Si preoccupa soprattutto di loro. Ha ricostruito per bene quello che è successo, almeno per quello che ricorda, perché in queste situazioni, il ricordo non è così nitido”.

Ora si attendono le decisioni del gip in merito alla convalida del fermo e alle misure da adottare.

“La nostra assistita – hanno detto ancora i legali – ha parlato di una situazione complessa e conflittuale con il marito che va avanti da decenni. Come accade in queste situazioni, quando ci si rende conto di quello che è successo. Sono attimi in cui ti passa una vita davanti agli occhi.

Una famiglia semplice, fatta di persone per bene, perché questo va detto – hanno evidenziato ancora – Una tragedia che ha colpito una famiglia. Una morte violenta è sempre una tragedia che nessuno si aspetta. A nostro avviso la signora è riuscita a dimostrare che quello che è accaduto è una tragedia, che non doveva accadere ma che purtroppo è accaduta”.

La donna, come noto, dalla sera del 24 dicembre è agli arresti domiciliari nell’abitazione di un suo familiare. Nei prossimi giorni sarà conferito l’incarico al medico legale per l’autopsia sulla salma della vittima.