Lo spettacolo in scena sabato 15 e domenica 16 ottobre


CAMPOBASSO. ‘Bufale e Liùne’, questo lo spettacolo che sarà rappresentato sabato 15 e domenica 16 ottobre al Teatro del Loto di Ferrazzano. Scritto da Pau Mirò e tradotto e adattato da Enrico Ianniello, ‘Bufale e Liùne’ è diretto da Giuseppe Miale di Mauro e portato in scena da Alessandra Borgia, Angela Fontana, Giuseppe Gaudino, Stefano Meglio e Adriano Pantaleo.

La bellezza della scrittura di Pau Mirò consiste nel non voler mai sciogliere il nodo dell’ambiguità̀, sia della storia che dei personaggi che la vivono e la attraversano con il loro carico di delusioni e collera. Il grande autore catalano ha scritto una trilogia incentrata sulla storia di una famiglia proprietaria di una lavanderia che vive nel ricordo di un fatto tragico avvenuto molti anni prima: la perdita di un figlio. Divisa in tre spettacoli a sé stanti, la messa in scena della trilogia di Mirò Messo riscuote grandissimo successo in Spagna e in Francia.

La compagnia NEST ed Enrico Ianniello, come traduttore, propongono a Pau Mirò di unire due di queste 3 opere in un unico testo, da rendere in napoletano, in due forme sceniche diverse che s’intersecano fra loro. Stralci monologanti, tratti da Bufale, raccontano così al pubblico ciò̀ che è avvenuto alla famiglia in passato, mentre l’azione scenica di Liùne narra il presente.

Ed è qui che la storia assume delle tinte noir: un ragazzo si presenta nella lavanderia in piena notte con una camicia sporca di sangue chiedendo di poterla lavare. L’arrivo in lavanderia di un commissario fa scoprire alla famiglia che nella notte è stato accoltellato a morte uno spacciatore del quartiere. I personaggi di Pau Mirò vivono più̀ per dire che per specificare e questo li rende incredibilmente teatrali e spesso molto divertenti e i colori di una lingua così ricca di suoni, come quella napoletana, amplifica ancor più questa caratteristica. La trama invece non indugia mai nella comicità̀.

L’adattamento di Enrico Ianniello sposta meravigliosamente la vicenda dal quartiere Raval di Barcellona alla periferia est di Napoli, facendo sembrare questa storia scritta davvero per la Compagnia di San Giovanni a Teduccio. Una famiglia di Bufali, di vittime, che fa di tutto per diventare una famiglia di Leoni, di predatori.

L’ennesima occasione per la Compagnia NEST di parlare del territorio in cui agisce da anni, affrontandolo da un punto di vista nuovo e inedito e dove la stratificazione sociale che accomuna Barcellona e Napoli si converte in magnifico materiale scenico che raccontano, con grande immediatezza, l’estrazione dei personaggi e il loro comporsi nel confronto reciproco.

La Compagnia del nasce nel 2007, con la messa in scena della versione teatrale di Gomorra di Roberto Saviano. Vincendo importanti Premi nazionali, si rivela da subito come una delle realtà di teatro civile e d’innovazione più originali e radicali d’Italia. Una nuova realtà d’impresa artistica che trova la sua fucina di creazione e radicamento ideale nel cuore di San Giovanni a Teduccio, quartiere della zona est di Napoli, dove una palestra di una scuola abbandonata viene reinventata come il Nest, Napoli Est Teatro, appunto, un palco dalle dimensioni invidiabili, oggi ambito e frequentato da tutti i maggiori protagonisti e le più interessanti compagnie del Teatro italiano contemporaneo.

Toni Servillo, Antonio Latella, Mario Martone, Giuliana De Sio, Vincenzo Salemme, Vinicio Marchioni, Eugenio Barba sono in tanti ad aver collaborato e creato nuove opere con e per questa nuova realtà, che nel tempo si rivela fra le più vitali e creative del panorama italiano. Vedono così la luce produzioni come de La Città Perfetta, dall’omonimo romanzo di Angelo Petrella, Educazione Siberiana, dal romanzo autobiografico di Nicolai Lilin, Love Bombing, di Giuseppe Miale Di Mauro, con 5 uomini rinchiusi in un bunker, dopo l’invasione dell’Isis, fino a Il Sindaco del Rione sanità per la regia di Mario Martone, che, nel 2018, vince il Premio Le Maschere del Teatro come migliore spettacolo dell’anno.