Dopo lo shock per la decisione del Consiglio di Stato, e constatata l’assenza di manifestazioni di interesse da parte di altri imprenditori, il presidente di fatto del Campobasso ha incontrato il sindaco e si è reso disponibile per fare accreditare il club per il campionato di ‘quarta serie’ e dare il via alla procedura. Sarebbe questa l’unica via percorribile per non ‘perdere tutto’. Domani il comunicato della società.

di Maurizio Cavaliere

E’ il momento di compattarsi e di non perdere tempo. Lo hanno capito i vertici del Campobasso, appena estromesso dai professionisti e il sindaco Roberto Gravina che ha dovuto constatare con amarezza che nessuno si è fatto avanti per proporre soluzioni alla drammatica situazione in cui versa il Lupo. Il bando per manifestazione di interesse è andato deserto e la notizia è stata percepita da tutti come un’ulteriore brutta piega difficile da ripianare con così poco tanto tempo a disposizione.

Per fortuna a conclusione di una giornata terribile sotto tutti gli aspetti per il calcio molisano ci è arrivata una nuova interessante voce che ci è stata appena confermata, una notizia certa insomma. Nel tardo pomeriggio di oggi Gesuè e Gravina si sono sentiti. Il presidente di fatto del Campobasso, vista la mancanza al momento di altri pretendenti, si è reso disponibile con il sindaco per farsi accreditare per il campionato di serie D.

“Se volete fare la procedura per farci avere il titolo di serie D noi siamo pronti” questo è quello che Gesuè ha comunicato al primo cittadino di Campobasso, posizione chiara che, a margine dello shock successivo alla decisione del Consiglio di stato, conferma la volontà di Gesuè di intraprendere quella che sembra essere l’unica via per salvare il Campobasso a livelli almeno di ‘quarta serie’. Tale posizione verrà molto probabilmente confermata dalla società domani mattina con un comunicato stampa che farà chiarezza sulla soluzione.

Continua a far discutere intanto la decisione del Consiglio di Stato: i tifosi sono divisi. Da una parte chi ha ripreso a contestare l’operato della società per l’inciampo evidente in cui è incappata, altri non digeriscono la sentenza in cui si fa alcun accenno a quanto scritto dal Giudice Barra Caracciolo, poi non più della partita, così come altri due giudici rimpiazzati in extremis per conflitto di interessi. L’asse Coni-Figc-Lega Pro è stato decisivo, per il lupo non c’è stato scampo. Ieri sera la situazione pareva (sottolineiamo pareva) andare in una certa direzione, stamattina la doccia fredda. E’ stata una notte agitata, su questo non ci sono dubbi. Ma ora bisogna andare avanti.