Il primario del Pronto Soccorso di Isernia commenta gli esiti della riunione di palazzo D’Aimmo, in cui è stata votata una proposta di legge di riordino della sanità e che ha visto la maggioranza ‘andare sotto’


ISERNIA/CAMPOBASSO. All’indomani della discussione e del voto in Consiglio regionale su una proposta di legge per il riordino della sanità in Molise, che ha visto andare sotto la maggioranza, giunge il commento caustico del primario del Pronto Soccorso di Isernia, Lucio Pastore, che derubrica ‘la faccenda’ ad una “ammuina pre elettorale” e che, invece, invoca la creazione di una commissione che analizzi le origini e il perdurare del debito sanitario in regione.

“Il consiglio regionale – scrive il noto medico in un lungo post sui social – vota una mozione per il ripristino della rete ospedaliera, la creazione di un DEA di secondo livello a Campobasso, con l’integrazione del Cardarelli nella struttura privata convenzionata Gemelli, con azionariato non conosciuto.

Il valore reale di questa mozione, oltre a sfiduciare Toma per le sue politiche, è nullo in quanto il consiglio regionale non ha alcun potere sulla sanità essendo questa commissariata.

Fa specie che un’intera classe politica, che ha fatto scelte distruttive negli ultimi 20 anni, nell’approssimarsi delle elezioni regionali vuol far vedere di ergersi a difensore del sistema sanitario.

Stranamente – incalza Pastore – nessuno ha proposto una commissione che permettesse di analizzare le origini ed il permanere del debito dopo 13 anni di commissariamento e che continua a pesare sulle tasche dei molisani e sulla mancanza dei servizi.

Un’analisi del debito, cosa che il consiglio regionale poteva realmente fare, avrebbe messo in risalto lo sfascio determinato dalla politica e le vere ragioni di questo disastro.

Nessuno ha posto l’accento sulla necessità impellente di trovare risorse umane per evitare il collasso del sistema ed in particolare la richiesta di far intervenire Emergency o i medici militari.

Si sono limitati a fare un po’ di ammuina, sperando che il popolo molisano abbocchi nuovamente alle sirene delle promesse preelettorali. Si è mandato un avviso di sfratto a Toma per la prossima tornata elettorale e si è messo in rilievo una maggioranza che regge solo per tenere le poltrone.

In sostanza – conclude – si fa la solita ammuina come pure la conferenza dei sindaci che non riesce, di fatto, ad esprimere niente. Molta nebbia è presente e si spera in una vera schiarita che ancora non si vede”.