Appuntamento con la Garante il prossimo 8 marzo presso l’Auditorium dell’istituto a San Martino in Pensilis


SAN MARTINO IN PENSILIS. Si terrà martedì 8 marzo dalle ore 9:45, presso l’Auditorium della scuola di San Martino in Pensilis, l’incontro tra gli studenti dell’Istituto comprensivo ‘John Dewey’ e la garante per i diritti della persona, Leontina Lanciano.

Al centro dell’evento la riflessione, più che mai attuale, sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in tempo di guerra, da Liliana Segre ai nostri giorni.

Nel corso dell’incontro si terrà la cerimonia di premiazione del concorso letterario interno “Un viaggio nella memoria”. Partendo dalla lettura del libro di Liliana Segre “Scolpitelo nel vostro cuore”, è stato chiesto agli studenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado di scrivere una lettera alla senatrice, condividendo le riflessioni e le emozioni che la sua storia e il racconto della guerra ha suscitato in loro.

Un evento per dare spazio al dialogo, agli interrogativi dei ragazzi in un particolare periodo storico che necessita di consapevolezza, da parte del mondo scolastico, dell’importanza di porre al centro della propria attività la tutela dei diritti umani e la diffusione della cultura dell’uguaglianza e dell’inclusione.

“Un’iniziativa – commenta la Garante – di assoluta rilevanza, alla quale ho aderito con convinzione non appena sono stata contatta dalla Dirigente scolastica. Mai come in questo momento, ritengo fondamentale mantenere alta l’attenzione su cosa significhi la guerra per i minori. I conflitti hanno conseguenza drammatiche su tutta la popolazione, ma per i ragazzi ed i bambini sono assolutamente devastanti”.

Ai bambini, prosegue Leontina Lanciano, “viene dapprima sottratta la quotidianità, la serenità che l’infanzia porta con sé. La sicurezza dell’ambiente familiare, gli affetti, la scuola sono le prime perdite che questi minori si trovano ad affrontare, insieme alla privazione dell’innocenza e anche della dignità personale. E restano coinvolti in uno scenario di disperazione al quale non è possibile sottrarsi. Sono costretti ad assistere a scene di violenza, vengono separati dalle famiglie, restano feriti”.

Non solo. “Purtroppo, in tali circostanze, i minori non possono godere di alcun tipo di protezione, ed i loro diritti vengono completamente a cadere. Alcuni di loro diventano vittime di abusi e sfruttamento, altri vengono trasformati in bambini soldato, altri ancora restano gravemente feriti dalle mine e dagli ordigni”.

Naturalmente, rimarca la Garante, “a tutto ciò va aggiunto un aspetto forse ancora più grave. I minori che sopravvivono a una guerra, infatti, riportano pesanti conseguenze sul piano piscologico. La fame, la malnutrizione, la violenza, la perdita dei familiari lasciano cicatrici indelebili che innescano disturbi severi quali paura, ansia, mancanza di prospettive. Per molti di loro tornare ad una vita normale, terminata la guerra, diventa impossibile per la difficoltà ad integrarsi nella comunità”.

Proprio per questi motivi, spiega l’organismo regionale di garanzia, “è fondamentale mantenere alta l’attenzione su questi temi, affinché non vengano avvertiti come problematiche distanti dalla propria realtà. Un’infanzia violata nei suoi diritti è un danno che non riguarda solo chi vive direttamente queste situazioni, ma che si ripercuote su tutti. Perché compromette il benessere ed il futuro dell’intera collettività”.