foto di repertorio

Sono 95 i reati accertati sul territorio in materia di criminalità ambientale. I dati del rapporto Ecomafia 2024


CAMPOBASSO/ISERNIA. Sono 95 i reati – accertati in Molise – legati al ciclo illegale dei rifiuti, con 90 persone denunciate e 5 sequestri. Sono alcuni dei numeri che emergono dal Rapporto annuale ‘Ecomafia 2024’ di Legambiente, basato su informazioni fornite dalle Forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto e relativi all’anno 2023. Il rapporto è stato pubblicato sul sito dell’associazione e a disposizione c’è anche la mappa interattiva relativa ai dati delle regioni.

La buona notizia è che, nella classifica regionale relativa ai reati ambientali, il Molise si colloca in fondo alla classifica. Meglio solo la Valle d’Aosta che ha registrato 17 reati. Posizionamento basso, certo, ma sta fondamentale l’azione di monitoraggio per prevenire e contrastare questo tipo di reati.

Nel rapporto, Legambiente torna a ribadire che il ciclo illegale dei rifiuti è uno dei settori più pericolosi e redditizi per la criminalità ambientale. Invece di essere gestiti secondo le norme che proteggono l’ambiente e la salute pubblica, i rifiuti vengono trattati in maniera irregolare. Questo comportamento criminale provoca gravi rischi per gli ecosistemi, inquinando l’aria, contaminando le falde acquifere e i fiumi, e danneggiando le coltivazioni agricole.

Tornando al Molise, il rapporto di Legambiente ha inoltre riportato 67 reati collegati al ciclo degli incendi, con 9 persone denunciate e un sequestro. Questi dati evidenziano come anche gli incendi rappresentino una significativa minaccia per l’ambiente e la sicurezza pubblica.

Infine, anche quest’anno il rapporto Ecomafia 2024 di Legambiente evidenzia la necessità di una continua attenzione e azione contro i reati ambientali.