“Non c’è davvero altro tempo da perdere se vogliamo guidare il processo di transizione ecologica”, spiega il consigliere M5S


CAMPOBASSO. “Lo sappiamo e lo ripetiamo ormai da tempo: la Regione Molise è inadempiente da anni sotto il profilo della programmazione in materia energetica. Basta guardare a quanto è stato prodotto nelle ultime due legislature in tal senso, per adeguare il Piano energetico e approvare un Piano paesaggistico: zero. Alla luce del recente via libera del Governo al Decreto aree idonee, non c’è davvero altro tempo da perdere se vogliamo guidare il processo di transizione ecologica, senza subirlo passivamente: per questo, abbiamo depositato una mozione in Consiglio regionale in cui chiediamo al presidente della Giunta, Francesco Roberti, di attivarsi immediatamente per adottare tutti gli atti necessari e individuare le aree idonee all’installazione di impianti di energia rinnovabile”. Così in una nota il consigliere regionale Angelo Primiani, in quota Movimento Cinque Stelle.

“Sappiamo bene – aggiunge – quello che sta accadendo in maniera pressoché incontrollata in diversi territori della nostra regione, dove pullulano procedimenti autorizzativi per nuovi impianti eolici o fotovoltaici. Noi siamo da sempre favorevoli alla transizione energetica, un tema su cui non è possibile tornare indietro se vogliamo garantire un futuro al pianeta. Parliamo però di un processo che va governato per evitare che sorgano impianti in maniera selvaggia, come oggi rischia di accadere a Palata, domani da qualche altra parte”.

Per Primiani, però, “poco o nulla è stato fatto in questi termini. Perciò, con l’approvazione del Decreto aree idonee, che in sintesi stabilisce la soglia di potenza da produrre in regione e traccia i criteri omogenei per individuare le aree in cui i procedimenti per i nuovi impianti sono più veloci, è fondamentale che il Molise faccia la sua parte: entro 180 giorni la Regione deve adottare un’apposita legge. Se ciò non dovesse accadere, scatterebbe il potere sostitutivo dello Stato, che sarebbe costretto ad intervenire per evitare una procedura di infrazione da parte dell’Unione europea”.

Individuare le aree idonee, dunque, “è fondamentale se si intende spingere i produttori a presentare istanze nelle medesime zone, dove gioverebbero di una riduzione dei tempi di costruzione degli impianti pari ad un terzo. L’effetto sarebbe quello di scoraggiare, così, le domande nelle zone considerate non idonee”.

“Quello che chiediamo al presidente Roberti è un particolare sforzo di coordinamento con organi tecnici regionali, enti pubblici, Università e stakeholders locali, per determinare le zone meno impattanti in cui costruire tali impianti. Un passo necessario per salvaguardare l’interesse dei borghidelle attività agricole e vitivinicole, ma anche di tutte le imprese che investono in Molise. Su questi temi saremo sempre in prima linea, tenendo sotto controllo ogni possibile evoluzione, ma anche stimolando la maggioranza e riservandoci di intervenire se le cose non dovessero cambiare”, spiega Primiani.  

Quello per la transizione energetica “è un cammino già intrapreso e il Molise può scegliere se giocare un ruolo da protagonista o se rinunciare alla programmazione, lasciando che siano altri a decidere per noi”, conclude il pentastellato.