Venerdì 12 luglio la sindaca Marialuisa Forte entrerà in Consiglio e indicherà composizione dell’esecutivo e deleghe. Nel frattempo si preparano i ricorsi elettorali


di CARMEN SEPEDE

CAMPOBASSO. Giunta comunale di Campobasso, meno due giorni alla prova del nove. Venerdì 12 luglio la sindaca Maria Luisa Forte svelerà i nomi degli assessori che la affiancheranno.

Stesso giorno, e quasi stessa ora – si entra a Palazzo San Giorgio alle 8.30 – per conoscere il nome del nuovo presidente del Consiglio comunale, che il centrodestra proverà ad eleggere, forte dei 17 voti a propria disposizione.

Uno in più del fronte progressista, con il Cantiere civico che sta cercando di blindare anche questa poltrona, oltre ai tre assessori richiesti per chiudere la trattativa pre-ballottaggio dell’accordo politico programmatico. Con una possibile novità, l’eletta Adele Fraracci al posto di uno dei tre esterni indicati in prima battuta da Pino Ruta: Pietro Colucci, Vincenzo De Iasio e Giovannino Cornacchione. Soluzione dettata anche dalla necessità di rispettare le quote rosa nell’esecutivo. Che nei comuni è obbligo.

La trattativa procede serrata, tra riunioni di partito e summit di coalizione. Per chiarire innanzitutto i numeri della Giunta, se a nove assessori, limite massimo consentito per Palazzo San Giorgio, o più snella. Sei o sette assessori. Almeno in prima battuta.

Il nodo sarà sciolto solo venerdì mattina, quando Marialuisa Forte entrerà nell’aula consiliare e dopo il giuramento leggerà nomi degli amministratori e deleghe.

Nel frattempo però si discute. E si fanno nomi. Giose Trivisonno e Bibiana Chierchia dati in pole position nel Pd, Simone Cretella e Luca Praitano per il M5s, il dubbio di Mimmo Maio e Leo Terzano nell’Alleanza Verdi e Sinistra. Dei civici si è già detto.

Nel frattempo il centrodestra, con l’ala meno oltranzista, quella che non ha mai pensato alle dimissioni di massa ventilate in prima battuta, sta valutando la strada della linea morbida. Che passa dall’elezione di un presidente del Consiglio condiviso. I nomi che circolano sono quelli di Salvatore Colagiovanni, Giovanni Varra e Sandra De Lucia Sabusco, più che quello del candidato sindaco Aldo De Benedittis.

Tutto però potrebbe cambiare con la valutazione del ricorso elettorale al Tar che sarà presentato dal Partito Democratico, per l’attribuzione del premio di maggioranza in virtù del ballottaggio vinto da Marialuisa Forte, che la Commissione elettorale non ha assegnato. Limitandosi a prendere atto dei risultati del primo turno, con le liste del centrodestra oltre il 50%.

Ricorso basato sull’interpretazione autentica del Dpr 570/1960, il Testo unico delle leggi per la composizione e l’elezione degli organi delle Amministrazioni comunali e su una sentenza del Consiglio di Stato del 2016, basata su un caso analogo, che farebbe giurisprudenza. Deciderà il Tribunale amministrativo, quando sarà inoltrata l’istanza. In caso di accoglimento il centrosinistra otterrebbe 20 seggi. E una maggioranza blindata che oggi ovviamente non esiste.

La pensano diversamente in area centrodestra, dove pure si punta a presentare un ricorso. Quello basato sul riconteggio delle schede bianche e nulle. Circa 700. Troppe, secondo chi sta studiando carte e strategie legali. Con l’obiettivo di puntare al ribaltone. Politico.