Prevista una celebrazione officiata dal vescovo Colaianni, a dieci anni dall’inaugurazione, avvenuta in occasione della visita in Molise di Papa Francesco


CAMPOBASSO. Dieci anni fa la visita di Papa Francesco in Molise, il 5 luglio cerimonia commemorativa per il decennale dell’inaugurazione della Casa degli Angeli di Campobasso, avvenuta proprio alla presenza del Santo Padre, con la celebrazione affidata celebrata all’Arcivescovo di Campobasso-Bojano Biagio Colaianni.

La struttura, gestita dall’Associazione Shomer Aps, braccio operativo del Centro servizi della Caritas diocesana di Campobasso, opera a favore di singoli e nuclei familiari in difficoltà economiche abitative e sociali. Al suo interno vi sono diversi servizi, tra cui un dormitorio, una mensa, un emporio solidale, che mirano non solo a soddisfare le richieste direttamente esplicitate dai beneficiari ma anche a sviluppare le capacità e le risorse di ciascuno per una rieducazione completa.

“Anzitutto noi siamo un popolo che serve Dio. Il servizio a Dio si realizza in diversi modi, in particolare nella preghiera e nell’adorazione, nell’annuncio del Vangelo e nella testimonianza della carità… La Chiesa impara a diventare ogni giorno “serva del Signore”, ad essere pronta a partire per andare incontro alle situazioni di maggiore necessità, ad essere premurosa verso i piccoli e gli esclusi. Ma il servizio della carità siamo chiamati tutti a viverlo nelle realtà ordinarie, cioè in famiglia, in parrocchia, al lavoro, con i vicini… È la carità di tutti i giorni, la carità ordinaria”.

Questo un brano dell’omelia di Papa Francesco a Campobasso, che riflette il cammino percorso in questi dieci anni di attività della Casa degli Angeli: dieci anni al servizio del prossimo, del fratello proveniente da ogni parte del mondo, a cui si tende ogni giorno una mano cercando di alleviare le difficoltà di questa vita.

Un cammino complesso, in cui le difficoltà non sono mancate, e non è mai mancata la certezza di quello che la Casa degli Angeli rappresenta: una realtà, un porto sicuro per chi ha perso la rotta, un punto di ripartenza per quanti chiamati a ritrovare sé stessi si mettono al servizio degli altri.