Nella prima seduta della nuova assise civica il confronto politico tra maggioranza e opposizione. La trattativa per la scelta degli assessori prosegue, di pari passo, a quella per convincere gli ‘scontenti’ delle elezioni


di CARMEN SEPEDE

CAMPOBASSO. Nuovo Consiglio comunale verso la prova del nove dell’elezione del presidente dell’assise.

Opposizione di centrodestra, che numericamente ha la maggioranza (con 17 consiglieri) e centrosinistra, che è maggioranza pur avendo 16 seggi, pronti a scontrarsi per eleggere il successore del pentastellato Antonio Guglielmi.

Uno scontro politico, il primo della legislatura, che dovrà tenersi entro la data ultima del 15 luglio (il sindaco ha dieci giorni dalla proclamazione degli eletti del 26 giugno per convocare il Consiglio e da questa data possono passare massimo altri dieci giorni) come da regolamento. Ma non è escluso che la seduta possa svolgersi anche qualche giorno prima. Tra le date prese in considerazione anche quella di venerdì 12 luglio.

Giorni frenetici per cercare un accordo. Interno alle coalizioni innanzitutto. Con il centrodestra che per la presidenza del Consiglio starebbe valutando la strada De Benedittis, il candidato sindaco sconfitto al ballottaggio da Marialuisa Forte, che però non raggiungerebbe l’unanimità. Senza escludere soluzioni alternative. Consiglieri con una certa esperienza politica e un buon bagaglio di voti.

Dall’altra parte centrosinistra e cantiere civico puntano ad esprimere un proprio presidente. Tentando già il primo affondo tra qualche scontento dell’opposizione, per ribaltare quel rapporto di 17 a 16 in favore della minoranza.

Sta di fatto che le riunioni si susseguono. Da una parte e dall’altra. Circolo cittadino del Pd e M5s da una parte, summit di centrodestra con il governatore Francesco Roberti e alcuni dei segretari di partito dall’altra. E in parallelo, come si diceva, incontri sottotraccia. Con i delusi della tornata elettorale, innanzitutto.

Strategie che vanno di pari passo con le trattative per la composizione della giunta. Che potrebbe partire più ‘snella’, a sei o sette assessori, per essere allargata nel giro di qualche mese. Fino al numero massimo di nove. Quanto al ‘toto-assessori’ poco mistero su quelli del cantiere civico, indicati all’atto del raggiungimento dell’accordo politico-programmatico siglato con l’area progressista prima del ballottaggio. I nomi fatti da Pino Ruta sono quelli di Piero Colucci, che dovrebbe essere anche il vice sindaco, Vincenzo De Iasio e Giovannino Cornacchione. Tutti esterni.

Nel centrosinistra, magari non da subito, il Pd dovrebbe avere tre assessorati. Se il criterio seguito sarà quello dei più votati in lizza ci sono Giose Trivisonno, Bibiana Chierchia e Anna Trivisonno. Due donne in Giunta, più la sindaca, per rispettare le quote rosa. Elemento fondamentale in ambito comunale. Il M5s dovrebbe tornare in Giunta con gli assessori uscenti Simone Cretella e Luca Praitano, Verdi e Sinistra dovrebbero proporre Mimmo Maio.

La riserva tuttavia sarà sciolta solo quando Marialuisa Forte si presenterà in aula con la sua rosa di nomi. E con le deleghe. Dando il via di fatto alla nuova legislatura.