Marialuisa Forte proclamata sindaca: “Grande responsabilità: ora devo preoccuparmi dei cittadini” (VIDEO)

Oggi la cerimonia e il passaggio di consegne con l’uscente Paola Felice. Quindi i primi impegni e la valutazione di quello che sarà il rapporto con una minoranza numericamente rilevante


di CARMEN SEPEDE

CAMPOBASSO. Comune di Campobasso, Marialuisa Forte proclamata sindaca. Oggi la cerimonia ufficiale nell’aula consiliare di Palazzo San Giorgio, seguita dal passaggio di consegne con Paola Felice, la sindaca reggente che ha guidato la città per un anno, dopo l’ingresso in Consiglio regionale del sindaco del M5s Roberto Gravina.

Tailleur verde mela, in bel contrasto con il completo rosso della Felice, che le ha consegnato un mazzo di fiori e la fascia tricolore delle grandi occasioni, Marialuisa Forte è stata accolta dall’applauso dei candidati di centrosinistra e dai componenti del suo staff. Gioia e commozione per una cerimonia molto veloce. Seguita dalla prima intervista da prima cittadina.

Mi sento una grande responsabilità – le sue prime parole – l’ho sentita attraversando la città e vedendo i cittadini, ho pensato che adesso mi devo preoccupare di loro. Finito il momento dell’emozione comincia quello dell’assunzione di impegni”.

Quindi il riferimento ai nuovi assetti politici in Consiglio comunale, che salvo diversa attribuzione del premio di maggioranza, vede centrosinistra e cantiere civico con 16 seggi e centrodestra con 17 seggi. “Non sono preoccupata, perché penso che tutti gli eletti vogliano il bene di Campobasso, al di là delle differenze politiche”, la sua precisazione.

Quindi sull’elezione di una sindaca donna, sullo “sguardo diverso” che potrà dare alla macchina amministrativa. Campobasso come Firenze e come Perugia, segno che forse qualcosa sta cambiando, a livello politico, in tutto il Paese. “A Campobasso c’è un voto di opinione – ha affermato Marialuisa Forte – l’inversione di tendenza avvenuta in tutti i capoluoghi di regione fa intendere che forse la politica del governo nazionale e regionale non piace a tutti”.

Quanto alle divisioni politiche in Consiglio comune la sindaca si prepara a contrapporsi a una minoranza numericamente forte, non con il conflitto, “parola che non mi appartiene”, ma intendendo il Consiglio comunale come incubatore di idee e luogo di confronto democratico.

Quindi il messaggio ai cittadini, “a cui mando l’invito a venire in Comune, le porte saranno sempre aperte per ascoltare le loro richieste, ma anche le loro proposte e i loro suggerimenti, in un’ottica di amministrazione condivisa”.