Quando la generosità è più forte del dolore: espianto d’organi al Cardarelli

Una procedura che non veniva eseguita da oltre 10 anni. Un evento eccezionale che nella sua drammaticità ha ridato la vita ad altre persone. L’Asrem orgogliosa dei suoi professionisti


CAMPOBASSO. La speranza che nasce dal dolore e dalla generosità. Dopo oltre 10 anni, all’ospedale Cardarelli di Campobasso, è stato eseguito un espianto pluriorgano. Cuore, reni e fegato donati da Riccardo Petrarca, 50enne di Fornelli, per salvare altre vite.

“Abbiamo eseguito un prelievo d’organi presso il blocco operatorio – ha spiegato il responsabile Vincenzo Cuzzone – dove da molti anni questo tipo di procedure non venivano effettuate. Il nostro ringraziamento va alla famiglia del donatore che ha compiuto una scelta nobile e non sempre facile. Il percorso è stato molto lungo. È partito dalla Rianimazione, dove è stato eseguito un accertamento morte tramite apposita commissione per stabilire l’idoneità alla donazione. È stato un grande lavoro di squadra. Abbiamo lavorato tutti con attenzione e con il massimo rispetto del donatore. Concentrazione e professionalità per consentire a tutte le equipe chirurgiche, giunte da diverse parti d’Italia, di lavorare nel miglior modo possibile.

L’emozione è stata tanta – ha detto ancora il dottor Cuzzone – Perché dalla tristezza della storia del donatore nasce la speranza per altre persone che possono ricevere gli organi. Persone che possono sperare di continuare a vivere grazie a un gesto così importante. Il mio ringraziamento va alla Direzione Strategica dell’ospedale che ci ha consentito di portare a termine la procedura. Grazie ai medici, agli infermieri, agli ausiliari che si sono trattenuti ben oltre il loro turno lavorativo, affinché tutto andasse per il meglio. Speriamo che sia solo l’inizio della ripresa di un percorso rimasto fermo per tanti anni e che abbiamo la voglia e l’entusiasmo di continuare a portare avanti”.

“L’intervento di espianto pluriorgano – ha sottolineato in merito il direttore generale dell’Asrem Giovanni Di Santo – rappresenta un tassello importante nella riorganizzazione dell’attività clinica e scientifica, più in generale, delle attività che si svolgono al Cardarelli. Questo espianto di cuore, reni e fegato è importante perché diventa un momento di sinergia anche con altre strutture ospedaliere, quali il policlinico di Bari, il Gemelli di Roma e l’ospedale dell’Aquila. Fondamentale il ruolo del dottor Cuzzone, eccellenza del nostro ospedale. Momento che diventa ancora più importante, perché grazie all’attività scientifica c’è un momento di umanizzazione importante, rappresentato dalla donazione di organi, da un atto di amore  per la vita. Altre persone avranno una nuova vita  grazie a questo intervento.

L’elisuperficie, che verrà a aperta nei prossimi giorni – ha detto infine –  rappresenterà un altro momento importante, perché potrà trasformare il Cardarelli non solo come centro di espianti ma, perché no, anche di centro trapianti”.