Lo studio della Cgia relativo all’anno 2023. Male anche il Comune di Isernia
CAMPOBASSO/ISERNIA. Con 146 giorni di ritardo la Regione Molise conquista la ‘maglia nera’ nei pagamenti ai propri fornitori. Lo rileva un recente studio della Cgia di Mestre che ha analizzato i dati relativi al 2023.
Male anche il Comune di Isernia. Dal report risulta che i fornitori sono stati pagati con 53 giorni di ritardo.
A livello nazionale, dallo studio emerge che tra le Amministrazioni pubbliche più ‘lumaca’ a pagare i propri fornitori ci sono in particolare i Comuni.
“Sebbene la situazione negli ultimi anni sia migliorata – evidenzia la Cgia – nel 2023 la situazione più critica si è registrata a Napoli. Nel comune capoluogo della regione campana i fornitori sono stati pagati con 143 giorni di ritardo. Seguono Andria con 89,5 giorni di ritardo rispetto la scadenza contrattuale, Chieti con +61,8, Reggio Calabria con +54,8, Agrigento con +53,5 e Isernia con +53.
È molto probabile che altrettanto critica sia la situazione a Cosenza che, purtroppo, presenta un ITP aggiornato, si fa per dire, al III trimestre 2022. Ebbene, quasi due anni fa il Comune calabrese saldava i propri fornitori con 126 giorni di ritardo. In contro tendenza, invece, scorgiamo il comune di Palermo che nel 2023 ha liquidato i propri partner commerciali con 65,5 giorni di anticipo.
Nessun altro comune capoluogo di provincia d’Italia ha fatto meglio. Al Centronord, invece, il quadro generale è in massima parte positivo. Al netto di Imperia (+22,11 giorni di ritardo), Viterbo (+19) e Alessandria (+14,98), quasi tutti gli altri comuni capoluogo di provincia di queste due ripartizioni geografiche pagano in netto anticipo rispetto ai termini stabiliti dal contratto. Le situazioni più virtuose riguardano Padova, Grosseto e Pordenone con un anticipo del saldo di oltre 21 giorni. Per quanto concerne le Amministrazioni regionali, invece, al netto di Molise (+145,9), Abruzzo (+32) e Basilicata (+13,66), le altre realtà amministrative registrano delle performance più che buone, soprattutto al Centronord”.