POLITICA & ATTUALITA'

Soppressione dei treni Campobasso-Roma: protestano anche i dipendenti

Dopo la lettera aperta giunta dai pendolari pochi giorni fa arrivano anche le proteste dei lavoratori dell’azienda: “L’affluenza è sempre molto alta, servirebbero piuttosto più corse”


CAMPOBASSO. Continuano le voci di protesta intorno alla gestione della tratta ferroviaria Campobasso-Roma e alla paventata soppressione di altri treni da luglio. Dopo il botta e risposta tra i pendolari e il presidente Roberti, ora, a far sentire la propria versione sono i dipendenti di Trenitalia che quotidianamente viaggiano sulla tratta, con una lettera aperta inviata alla redazione che riceviamo e pubblichiamo.

Con grande rammarico apprendiamo dalle recenti dichiarazioni della Regione Molise la decisione di tagliare alcune corse dei treni, chiudere la linea Campobasso-Termoli e sopprimere la metropolitana leggera. Come lavoratori impegnati quotidianamente su questi treni, consideriamo tali giustificazioni prive di fondamento. L’affluenza sui treni, contrariamente a quanto dichiarato, è sempre molto alta, richiedendo piuttosto un incremento delle corse anziché la loro sostituzione con il trasporto su gomma. Questa decisione è in netto contrasto con le politiche europee che continuano a investire e promuovere il trasporto su rotaia.

Riteniamo che questa scelta avrà profonde ripercussioni negative sulla mobilità regionale e interregionale, oltre a pesanti conseguenze occupazionali, con la perdita di circa 30 posti di lavoro tra gli equipaggi. In un momento in cui l’Europa sta delineando un futuro per il trasporto pubblico che sia su rotaia e sostenibile, investendo e premiando le amministrazioni virtuose, la Regione Molise sembra voler intraprendere una strada opposta, non orientata al futuro.

Inoltre, tali decisioni appaiono in contraddizione con le dichiarate volontà politiche di contrastare lo spopolamento della regione. È incomprensibile come una riduzione della qualità e della quantità dei servizi di trasporto pubblico possa influenzare positivamente la popolazione a non abbandonare la regione.

Gli investimenti che hanno potenziato la rete ferroviaria offrono all’amministrazione la possibilità di creare un piano di trasporti che utilizzi le risorse dell’infrastruttura ferroviaria per poi collegare le varie località non servite dalla ferrovia con mezzi su gomma, migliorando così la qualità e la quantità del servizio.

Facciamo un invito pubblico alla Regione Molise per una rimodulazione al rialzo del contratto di servizi, in linea con le politiche europee, per dare spazio alla modernità e incentivare la popolazione a non lasciare la regione. Il trasporto pubblico su rotaia rappresenta un servizio primario per lo sviluppo e la sopravvivenza della nostra regione. Tagli, rimodulazioni al ribasso o sostituzioni con il trasporto su gomma risultano anacronistici e senza prospettiva.

Esprimiamo quindi il nostro pieno dissenso alle scelte della Regione e come lavoratori siamo pronti a utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione per contrastare tali decisioni.

Pietro

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