Presenti anche il colonnello Luigi Dellegrazie, comandante provinciale dei Carabinieri di Campobasso, e la consigliera di parità Giuditta Lembo


CAMPOBASSO. Il presidente della Camera di Commercio del Molise, Paolo Spina, e la presidente del comitato Imprenditoria Femminile del Molise, Sandra Palombo, hanno ricevuto nella Sala Falcione della sede camerale di Piazza della Vittoria, a Campobasso, il colonnello Luigi Dellegrazie, comandante provinciale dei Carabinieri di Campobasso.

L’incontro, promosso dalla presidente Palombo, è stato cordiale e proficuo e ha visto la partecipazione anche di Giuditta Lembo, consigliera di parità della Provincia di Campobasso e della Provincia di Isernia e coordinatrice regionale degli Stati Generali delle donne.

Nel corso dell’incontro è emersa una forte volontà di aprirsi ad una collaborazione inter istituzionale sui numerosi temi di interesse e di competenza comuni. Il punto di partenza sarà la sottoscrizione di apposito accordo per la realizzazione in comune di attività che avranno l’obiettivo, da un lato, di promuovere la consapevolezza, nelle donne di ogni età e nelle lavoratrici, finalizzata alla prevenzione della discriminazione e violenza di genere, dall’altro di far conoscere i possibili canali di supporto e aiuto attivabili nel caso si diventasse destinatari di comportamenti scorretti o vittime vere e proprie.

Temi di fondamentale importanza per il sistema camerale, impegnato sulla promozione, a livello imprenditoriale, della certificazione della parità di genere. L’obiettivo è accompagnare e incentivare le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il divario di genere e, in linea con quanto previsto dalla strategia nazionale per la parità di genere, contribuire a raggiungere entro il 2026 l’incremento di  cinque punti nella classifica dell’indice sull’uguaglianza di genere elaborato dall’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE) che attualmente vede l’Italia al 13esimo posto nella classifica dei Paesi UE.

La certificazione prevede sei aree strategiche di valutazione (cultura e strategia; governance; processi di gestione delle risorse umane (Hr); opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda; equità remunerativa per genere; tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro) ed è formalmente esclusa per quelle realtà imprenditoriali che commettano violazioni sulla normativa della tutela della genitorialità o che presentino comportamenti discriminatori, diretti o indiretti, nei vari aspetti dell’attività lavorativa.

Evidente dunque che il conseguimento aziendale di tale certificazione possa fare da volano per i diritti e la produttività aziendale se supportata da una base di partenza che si concentra nella diffusione di una vera cultura di parità di genere, che preveda la lotta ad ogni forma di discriminazione ma anche di repressione di ogni forma di violenza.

A partire da tali comportamenti potrà essere promossa la valorizzazione e lo sviluppo delle donne nel mondo del lavoro e dell’impresa, qualificandone la presenza e realizzando una vera e concreta parità di genere, nella società e nel mondo del lavoro e dell’imprenditoria.