La nota congiunta di Cgil, Cisl e Uil: “Siamo entrati in una fase cruciale del processo di transizione. Si giocheranno le partite decisive per il futuro assetto industriale europeo del settore automotive con evidenti ricadute che disegneranno un nuovo sistema produttivo dell’intera filiera sia in Abruzzo che in Molise”


TERMOLI. “Il rinvio a data da destinarsi del progetto di costruzione della gigafactory a Termoli mette a repentaglio una occasione di sviluppo industriale di rilevanza nazionale, che soltanto poche settimane fa sembrava in procinto di partire”. Lo scrivono in una nota congiunta Carmine Ranieri (segretario Generale Cgi Abruzzo Molise), Giovanni Notaro (segretario Generale CislAbruzzo Molise), Michele Lombardo (segretario Generale Uil Abruzzo) e Tecla Boccardo (segretario generale Uil Molise) chiedendo al Governo di intervenire a tutela della fabbrica di Termoli e del progetto Gigafactory.

“La scelta di ACC, joint venture partecipata da Stellantis, Mercedes e Total, di rinviare qualsiasi decisione a fine anno dimostra difatti che siamo entrati in una fase cruciale del cosiddetto processo di transizione e che in questi mesi si giocheranno le partite decisive per il futuro assetto industriale europeo del settore automotive con evidenti ricadute che disegneranno un nuovo sistema produttivo dell’intera filiera sia in Abruzzo che in Molise – evidenziano i sindacati – Per queste ragioni diventa essenziale l’interessamento del Governo e delle Istituzioni locali a partire dalla Regione Molise. Si pongono due ordini di problemi, uno nell’immediato e l’altro di prospettiva. Innanzitutto Stellantis deve assumere impegni precisi sulle allocazioni produttive della attuale fabbrica di motori di Termoli dove sono occupate ben 2.000 persone, affinché si abbia la certezza della continuità lavorativa per i prossimi anni.

Inoltre occorre pretendere da ACC e dalla stessa Stellantis, che rappresenta sia il maggior azionista sia il maggior cliente della joint venture, chiarezza sulla costruzione della futura gigafactory, per evitare che le difficoltà di mercato dell’elettrico portino alla cancellazione della parte di progetto che riguarda l’Italia, magari in favore degli stabilimenti francese o tedesco. Saranno decisive le decisioni che Ia politica intraprenderà. A livello europeo occorre battersi per una transizione chiara e più equa che possa offrire certezze a lavoratori, imprese, consumatori e cittadini. A livello italiano occorre invece superare i limiti di competitività che spingono le multinazionali fuori dal nostro paese, a cominciare dal costo dell’energia. In caso contrario rischiamo di perdere preziose occasioni di sviluppo a partire dalla gigafactory di Termoli. A livello regionale – si legge infine nella nota – sia urgente e non più differibile l’attivazione di un tavolo di confronto con la Regione Molise e la Regione Abruzzo, teso a mettere in campo un lavoro comune che possa scongiurare il pericolo di una crisi industriale che impoverirebbe ulteriormente i territori interessati con un forte arretramento industriale e occupazionale”.