In attesa del secondo turno di voto, ora ufficiale, e della proclamazione degli eletti, questa l’ipotesi dell’attribuzione dei 32 seggi di Palazzo San Giorgio. Con l’ipotesi dell’anatra zoppa più o meno condizionante


CAMPOBASSO. Campobasso al ballottaggio, dopo il chiarimento arrivato ieri dalla Commissione elettorale centrale, anche il sito della Prefettura e la piattaforma Eligendo del Ministero dell’Interno hanno aggiornato i dati, che per due giorni avevano indicato la vittoria di De Benedittis al primo turno.

Visto che nessuno dei candidati sindaco ha superato il 50% dei consensi (Aldo De Benedittis ha ottenuto il 47,9%, Marialuisa Forte il 32,16% e Pino Ruta il 19,94%) per conoscere chi, tra Aldo De Benedittis e Marialuisa Forte guiderà la città, bisognerà aspettare l’esito del secondo turno di voto, in programma domenica 23 e lunedì 24 giugno.

In attesa che la campagna elettorale, che si è fermata solo per lo spoglio, rientri nel vivo, si comincia a delineare la composizione del Consiglio comunale.

Una composizione non ufficiale, ma che tiene conto del numero di voti ottenuti dai singoli consiglieri secondo il metodo D’Hondt, vale a dire il sistema matematico inventato nel 1978 dal matematico belga Victor D’Hondt, per l’attribuzione dei seggi nei sistemi elettorali che utilizzano il proporzionale. Un’ipotesi a cui ha lavorato Carlo Veneziale, esperto di sistemi elettorali.

In caso di vittoria al ballottaggio di Aldo De Benedittis sarebbero 20 i seggi per il centrodestra. Cinque i consiglieri di Fratelli d’Italia, Giovanni Varra, Mario Annuario, Stefania Di Claudio, Francesco Pilone e Andrea Montella e 5 i consiglieri dei Popolari per l’Italia, Salvatore Colagiovanni, Alessandro Pascale, Antonio Madonna, Pina Bozza, Annamaria Ramacciato. Tre i consiglieri di Noi Moderati, Gianluca Maroncelli, Pietro Montanaro, Francesco Sanginario, 3 di Forza Italia, Nicola Cefaratti, Mimmo Esposito e Giuseppe Gianfagna e 3 della Lega, Sandra De Lucia, Alberto Tramontano e Giuseppe Notartomaso. Uno il seggio per l’Udc, Giovanni Di Giorgio.

L’opposizione sarebbe invece composta da 12 consiglieri, a partire dai due candidati sindaco Marialuisa Forte (centrosinistra) e Pino Ruta (Cantiere Civico). Con loro entrerebbero a Palazzo San Giorgio 4 consiglieri del Pd, Giose Trivisonno, Bibiana Chierchia, Annamaria Trivisonno e Maria Concetta Fimiani. Due i consiglieri del M5s, Simone Cretella e Luca Praitano, 1 dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Mimmo Maio. Il Cantiere civico eleggerebbe in questa ipotesi 2 consiglieri di Costruire Democrazia, Angelo Marcheggiani e Sabino Iafigliola e 1 della Confederazione civica, Stefano Lombardi.

In caso di vittoria del candidato sindaco del centrosinistra Marialuisa Forte il Consiglio comunale sarebbe così composto. Dieci i seggi per il centrosinistra, con 5 consiglieri al Partito Democratico, Giose Trivisonno, Bibiana Chierchia, Annamaria Trivisonno, Maria Concetta Fimiani e Lello Bucci, 3 per il M5s, Simone Cretella, Luca Praitano e Pina Panichella, 2 per Alleanza Verdi e Sinistra, Mimmo Maio e Bartolomeo Terzano.

Il Cantiere Civico porterebbe in Consiglio il candidato sindaco Pino Ruta, 3 consiglieri di Costruire Democrazia, Angelo Marcheggiani, Sabino Iafigliola e Adele Fraracci e un consigliere della Confederazione civica, Stefano Lombardi.

Il centrodestra esprimerebbe in questo caso 17 consiglieri. Quattro quelli di Fratelli d’Italia, Giovanni Varra, Mario Annuario, Stefania Di Claudio e Francesco Pilone, 4 i consiglieri dei Popolari per l’Italia, Salvatore Colagiovanni, Alessandro Pascale, Antonio Madonna, Pina Bozza, 3 i consiglieri di Noi Moderati, Gianluca Maroncelli, Pietro Montanaro, Francesco Sanginario, 2 quelli di Forza Italia, Nicola Cefaratti e Mimmo Esposito, 2 della Lega, Sandra De Lucia e Alberto Tramontano, 1 dell’Udc, Giovanni Di Giorgio.

In questo secondo caso si configurerebbe la temuta ipotesi della cosiddetta ‘anatra zoppa’, più o meno condizionante per la tenuta dell’assemblea a seconda della posizione che assumerà Pino Ruta e il Cantiere Civico in vista del ballottaggio. Vale a dire se ci sarà, o meno, un apparentamento.

C’è da dire che già nella giornata di ieri è stata avanzata un’altra ipotesi, che deriva da un’interpretazione del Dpr 570/1960, il Testo unico delle leggi per la composizione e l’elezione degli organi delle Amministrazioni comunali, in materia di attribuzione del premio di maggioranza, che determinerebbe l’assegnazione di 16 consiglieri al centrodestra e 16 divisi tra centrosinistra e il Cantiere civico. Chi ha diffuso questa teoria ha anche parlato di una sentenza del Consiglio di Stato del 2016 che farebbe giurisprudenza.

Tutto da verificare ovviamente, con gli aspiranti consiglieri in attesa del ballottaggio e della proclamazione degli eletti. La Commissione centrale è al lavoro, per verificare i verbali. Solo al completamento dei controlli si conoscerà la composizione precisa del nuovo Consiglio comunale di Campobasso. Che seguirà alla proclamazione del nuovo sindaco. E con il centrosinistra che ha chiesto alla Commissione elettorale centrale di assegnare il premio di maggioranza solo dopo il ballottaggio.