Sul terrazzo del Bar Centrale, il comizio della sorella della Premier: “Chi riteneva l’Italia come il fanalino di coda, oggi ci guarda con attenzione. Tutto merito dell’autorevolezza di Giorgia”. La gallery a cura di Pino Manocchio


di Giuliano Vacca

ISERNIA. Due chiacchiere in privato con i suoi luogotenenti molisani e poi subito largo tra la folla di militanti radunati sulla terrazza del Bar Centrale per ascoltarla. Arianna Meloni, 48 anni, capo della segreteria politica di Fratelli d’Italia, di sua sorella Giorgia non ha solo la stessa voce e lo stesso sguardo ma anche la stessa tempra. E proprio per lanciare la volata alla Premier in vista delle elezioni europee ha tenuto il suo comizio a Isernia.

Nonostante le pesanti responsabilità nel partito, Arianna Meloni – secondo chi la conosce – non ama la ribalta ma preferisce lavorare dietro le quinte: a Isernia infatti ha rifiutato di rilasciare dichiarazioni alla stampa e durante il suo intervento dinanzi ai simpatizzanti ha spiegato come lei, alla pari di tanti altri militanti, lavori tutti i giorni al fianco di sua sorella pur non avendo un ruolo pubblico, ad esempio in parlamento.

Dopo un rapido passaggio su come Fdi, in pochi anni, sia passato dall’essere un piccolo partito alla guida della Nazione, la dirigente ha subito messo in chiaro l’importanza delle Europee: un’Italia forte in Europa e un’Europa centrale in occidente, è questo il duplice obiettivo che si sono posti.

“Non è un’elezione di poco conto – ha detto – le politiche europee impattano sulle case degli italiani e sulla nostra vita molto più di quanto noi possiamo immaginare. E’ lì, in Europa, che faremo davvero la differenza e sarà quando il nostro sogno, che è stato finora di ricostruire l’Italia, potrà realizzarsi anche in Europa quando cominceremo a portare lì il nostro modello. L’autorevolezza di Giorgia Meloni è riuscita a cambiare, in soltanto un anno e mezzo, l’immagine di questo Paese che prima era considerato il fanalino di coda dell’Europa e adesso viene guardato con attenzione.

“Anche chi diceva – ha concluso – che l’Europa andava bene si è reso conto che quell’Europa non era attrezzata e infatti ci ha presentato il conto dopo la pandemia e dopo le guerre. Anche tutti gli altri Paesi si stanno accorgendo che forse qualcosa va cambiato e va cambiata nell’identità, nel contenuto, nel nostro sentimento: così come oggi ci sentiamo italiani, dobbiamo riscoprire quell’orgoglio di sentirci europei. Dobbiamo portare il nostro modello in Europa e lo dico con un’espressione utilizzata da Giorgia qualche anno fa: la fiamma divampa”.

Sul palco, allestito per l’occasione, anche i parlamentari Elisabetta Lancellotta e Costanzo Della Porta, il coordinatore regionale Filoteo Di Sandro e il presidente provinciale Desio Notardonato.

Le foto a cura di Pino Manocchio