L’indagine di Cittadinanzattiva che, oltre i costi, lancia proposte per il miglioramento della qualità dei servizi


CAMPOBASSO. Mense scolastiche: un’indagine condotta da Cittadinanzattiva evidenzia che la spesa media mensile in Molise è di 82 euro, segnando un aumento del 7,29% rispetto all’anno precedente. Questo incremento – si legge – non è uniforme su tutto il territorio nazionale: se la Basilicata si posiziona come la regione con la spesa più alta (109 euro mensili), la Sardegna risulta essere quella più economica (61 euro per l’infanzia e 65 euro per la primaria). Questa variazione non è solo tra le regioni, ma anche all’interno della stessa regione, con esempi che vanno dai 3 euro a pasto nelle scuole di Isernia ai 5,24 euro a Campobasso.

L’analisi regionale rivela un quadro complesso: se da un lato, in Calabria si registra un aumento significativo del 26% nelle spese per la mensa, dall’altro, in Umbria si osserva una riduzione del 9%. I capoluoghi di provincia mostrano una gamma ancora più ampia di variazioni, con Barletta che registra il costo più basso per pasto (2 euro) e Torino, Livorno e Trapani che presentano le spese più elevate (oltre 6 euro).

Tuttavia, non è solo una questione di costi. La disponibilità di locali mensa è altrettanto rilevante. Secondo i dati dell’Anagrafe nazionale, solo un terzo degli edifici scolastici sono dotati di tale struttura, con una distribuzione disomogenea sul territorio. Nel Sud Italia, poco più di un edificio su cinque dispone di una mensa, mentre al Centro e al Nord la percentuale è più alta. Questa disparità si riflette anche nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che, sebbene preveda interventi per migliorare le infrastrutture scolastiche, non sembra colmare appieno le differenze regionali.

“In Molise, dove l’obesità giovanile è particolarmente diffusa, – dichiara la segretaria regionale di Cittadinanzattiva Jula Pala – promuovere una dieta sana e equilibrata diventa essenziale. L’accesso a cibi salutari nelle mense scolastiche può svolgere un ruolo significativo nella prevenzione di questo problema di salute pubblica. Tuttavia, per garantire un’efficace inclusione sociale, occorrono politiche mirate che assicurino l’accesso alla mensa anche per le famiglie in situazioni di povertà assoluta”.

In sostanza, l’analisi delle spese e delle infrastrutture delle mense scolastiche mette in luce non solo le sfide finanziarie affrontate dalle famiglie, ma anche le disuguaglianze territoriali che richiedono interventi mirati per garantire un’adeguata alimentazione e un ambiente educativo sano per tutti i bambini.

Alcune proposte per migliorare la situazione riguardano la possibilità di promuovere un’indagine conoscitiva su costi e qualità degli alimenti da parte della Commissione Parlamentare ad hoc, riconoscere le mense scolastiche come servizio pubblico essenziale, predisporre un piano quinquennale, successivo al Pnrr, per predisporre nuove mense, favorire la diffusione delle Commissioni mensa per i bambini che seguono diete speciali, rendere gli studenti consapevoli di una sana alimentazione, eliminare infine il cibo spazzatura dai distributori nelle scuole e sostituirli con cibi freschi e possibilmente locali.