Il festival si prefigge di contrastare l’impoverimento culturale attraverso il coinvolgimento delle comunità educanti di otto aree territoriali italiane


CAMPOBASSO. Apre a Campobasso la quarta edizione del Festival Itinerante Nazionale LibrOrchestra, organizzato da Atelier Elisabetta Garilli in collaborazione con laFogliaeilVento APS, Associazione Risguardi e altre realtà culturali locali. L’obiettivo principale del Festival è contrastare l’impoverimento culturale attraverso il coinvolgimento delle comunità educanti di otto aree territoriali italiane e il consolidamento di reti di collaborazione fra amministrazioni, scuole, biblioteche, librerie, teatri, enti e aziende con particolare sensibilità verso la divulgazione della lettura, della musica e dell’arte nei confronti dei giovani e delle famiglie.

LibrOrchestra 2024, con una connotazione di Festival sempre più nazionale, si svilupperà nei comuni di Campobasso, Verona, Udine, Sulmona (AQ), Castelnovo ne’ Monti (RE), Borgo Chiese (TN), Napoli, Petrosino (TP), proponendosi come osservatorio ravvicinato delle condizioni del nostro sistema educativo e offrendo ragionamenti, stimoli, innovazione nel linguaggio e nelle modalità didattiche, formative e divulgative.

Molte iniziative, soprattutto gli incontri di confronto rivolti alle comunità educanti, prevederanno collegamenti e collaborazioni con il Centro “Alberto Manzi” di Bologna, intitolato al celebre maestro, al quale, in occasione del centenario dalla nascita, è dedicata l’edizione 2024 del Festival, in omaggio alle sue rivoluzionarie concezioni sulla didattica e sulla comunicazione della cultura. Una delle novità di quest’anno è la creazione di “prodotti” culturali digitali: video pillole sulla musica, sulla narrazione e sugli strumenti musicali, lezioni a puntate tenute da esperti e artisti di caratura nazionale per attivare una alfabetizzazione musicale e artistica proprio secondo le modalità del Maestro Manzi; questa sorta di “podcast” diviene un ulteriore strumento divulgativo e didattico che contribuisce alla diffusione degli intenti del Festival.

“Il filo conduttore di quest’anno è ‘Musica, arte e poesia per la pace e per i bambini’: i linguaggi espressivi e la musica intesi come unici strumenti possibili per attivare un processo che porti alla pace, oltre che alla corretta e completa formazione dell’individuo, a capire l’altro da noi, ad apprezzare nuove abilità, a costruire nuovi ruoli nella società come nelle classi scolastiche, ormai meravigliosamente multiculturali”, tiene a specificare Elisabetta Garilli, direttrice artistica del Festival e Premio ‘Rodari – Città di Omegna 2018’.

“Il tema del dibattito proposto alle associazioni, alle scuole, alle amministrazioni e agli enti è inoltre ‘Rieducarsi per educare’: tornare a noi e provare su noi stessi per arrivare ai bambini. Fare ‘educazione’ in qualsiasi direzione e ambito significa attivare sperimentazioni, programmare applicazioni concrete che, per raggiungere lo scopo di arrivare con efficacia agli allievi, devono prevedere una profonda riflessione e una importante fase di prova su noi stessi delle sensazioni, emozioni, stati d’animo e dello sviluppo di capacità e abilità”.

Tappa dopo tappa, il Festival propone numerose iniziative, tutte offerte gratuitamente a scuole e famiglie: spettacoli musicali-teatrali che, utilizzando una pluralità interdisciplinare di forme artistiche legate fra loro dalla musica e dalla narrazione, intendono intercettare e formare nuovo pubblico per il teatro e nuovi lettori; tavole rotonde rivolte agli attori delle comunità educanti locali che portino il focus sulle iniziative culturali di rilievo e incoraggino nuove collaborazioni; questi incontri verranno altresì dedicati alla divulgazione e alla conoscenza dell’opera del Maestro Manzi; laboratori rivolti alle famiglie e alle scuole, incontri di formazione incentrati sulla musica, sulla narrazione e sulla costruzione di percorsi interdisciplinari, rivolti a insegnanti e operatori; letture musicate presso scuole e comunità locali dove l’arte e il teatro faticano maggiormente ad arrivare. Attraverso tali eventi il Festival intende ridare voce ai teatri di quartiere, alle biblioteche e alla musica dal vivo come linguaggio essenziale per la formazione umana.

Il sostegno al programma nazionale di LibrOrchestra è garantito da molteplici enti ed aziende ed è inoltre sostenuto e patrocinato dalle amministrazioni locali.
Main sponsor del Festival fin dalla prima edizione è BPER Banca.

“Un Festival come LibrOrchestra risponde alle finalità culturali e formative che, da sempre, siamo impegnati a promuovere sul territorio attraverso tante iniziative. LibrOrchestra ci consente al contempo di proiettare la nostra città verso una dimensione nazionale che permette di promuovere le caratteristiche e le capacità professionali degli operatori culturali ed artistici che lavorano e vivono sul nostro territorio”, ha dichiarato Paola Felice, Sindaco di Campobasso.

Gli oltre 3.000 spettatori della scorsa edizione testimoniano la grande richiesta esistente per iniziative come LibrOrchestra, che invoglino alla lettura, alla fruizione della musica dal vivo e alla frequentazione dei luoghi della cultura. Città come Campobasso, Verona, Sulmona sono giunte alla loro terza partecipazione al Festival grazie alle collaborazioni locali e alle strategie messe in atto per portare il pensiero e l’azione dentro ai luoghi preposti alla cultura e hanno attivato nuovi circuiti per i linguaggi artistici. A Campobasso questa rete include oggi l’Assessorato alla Cultura del Comune, l’Università del Molise, la Fondazione Molise Cultura, l’Associazione e Libreria ‘Risguardi’, Unicef, i quali contribuiscono attivamente alla costruzione e alla realizzazione di un calendario che conta ben 13 eventi e partecipano al dibattito, proponendo e attuando percorsi di sensibilizzazione e iniziative concrete.

Il Festival si avvale, inoltre, della collaborazione delle biblioteche civiche, di librerie, esperti e artisti locali e di partners culturali nazionali come i programmi Nati per Leggere e Nati per la Musica, il Centro Zaffiria di Rimini, il Centro Alberto Manzi di Bologna, l’Associazione Kolibrì di Napoli, lo studio grafico Bunker di Modena. La tappa di Udine è realizzata con la Fondazione Pietro Pittini in qualità di sostenitore e co-organizzatore.