L’Arma in azione nell’area matesina per contrastare i reati che destano maggiore allarme sociale


BOJANO. Controlli a tappeto, da parte dei carabinieri della Compagnia di Bojano, per prevenire e contrastare qualsiasi forma di reato e, in particolare furti e spaccio, che creano maggiore allarme sociale.

Ventidue le pattuglie dislocate sul territorio nel fine settimana, con particolare attenzione ai comuni di Trivento, Salcito, Torella del Sannio, Duronia e Pietracupa, centri considerai particolarmente appetibili per dislocazione geografica e insistenza di diverse vie di fuga facilmente percorribili. I carabinieri hanno effettuato numerosi posti di controllo ed intercettato ‘al volo’ veicoli in transito sulle principali arterie statali che intersecano il territorio matesino.

Alle prime ore dell’alba di domenica, le persone sottoposte a controllo sono state 560 a bordo di 354 veicoli ed è nel corso di uno dei tanti controlli ed attività perquisitive eseguite sul posto, che un giovane 21enne residente nel capoluogo, mostratosi riluttante ai militari, veniva trovato in possesso di modica quantità di hashish nascosto in parte nel portaoggetti dell’abitacolo. Per lui è scattata la segnalazione in Prefettura.

Nel corso del servizio, i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile hanno dato esecuzione ad un provvedimento di carcerazione, emesso dalla Corte d’Appello di Campobasso, a carico di un 33enne bojanese, già noto alle Forze dell’Ordine, in aggravamento alla misura cautelare degli arresti domiciliari, cui risultava sottoposto nell’ambito di procedimento connesso agli stupefacenti.

Diverse erano state le segnalazioni per evasione redatte a seguito di controlli. La Corte d’Appello ritenendo non lievi le condotte illecite perpetrate nel tempo e verosimilmente riconducibili a contatti con il mondo della tossicodipendenza, ha disposto nei suoi confronti la custodia cautelare in carcere.

Analoga sorte è toccata ad un 53enne dimorante in Trivento, resosi responsabile di minaccia nel 2019. Per quetso era stato condannato alla pena di mesi 6 di reclusione, inizialmente sospesi. Il provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Viterbo, ha diposto il rintraccio dell’uomo, che è stato associato presso la Casa Circondariale di Campobasso dove resterà per scontare la pena, considerando che non è stata accolta la richiesta di pene alternative.

Dal Comando di Via Croce, si rimarca – ancora una volta – l’importanza delle denunce e delle tempestive segnalazioni al 112 NUE, sia per quanto attiene ad episodi di illegalità “ai quali il certosino ed incessante lavoro dei Carabinieri cerca di porre argine, sia per quanto concerne a mere informazioni su movimenti sospetti di veicoli o persone. In merito gli incontri tenuti con le persone anziane sul territorio, hanno fatto breccia, atteso che nell’ultima settimana, tre nonnine chiamavano il centralino per segnalare di aver ricevuto telefonate da sedicenti nipoti, ai quali avevano agganciato, certo che potesse trattarsi di un raggiro, riuscendo così ad eludere i tentativi dei malfattori”.