La febbre dengue si sta diffondendo velocemente nelle aree tropicali del pianeta. E le autorità di sanità marittima e aerea dispongono un innalzamento dell’attenzione per evitare l’allargamento dell’epidemia ad altre zone


In molte regioni tropicali del mondo, è stata dichiarata l’allerta per la dengue. In risposta a un aumento globale dei casi, l’Italia ha attivato misure preventive attraverso controlli mirati alle frontiere, al fine di impedire l’ingresso nel paese della zanzara vettore del virus responsabile della febbre.

Il direttore generale degli Uffici di sanità marittima aerea e di frontiera (Usmaf-Sasn) – riferisce TgCom – ha aumentato il livello di vigilanza per i mezzi e le merci provenienti da regioni ad alto rischio, come Brasile e Argentina, dove il pericolo di contrarre la malattia è frequente e continuo. Le circolari emesse si concentrano su Aedes Aegypti, la zanzara vettore specifica del virus della dengue e dello Zika, non presente nel territorio italiano. L’obiettivo è prevenire la sua introduzione nel paese, con l’Italia che si distingue come uno dei pochi, se non l’unico, paese europeo ad adottare tali misure di frontiera.

La dengue è una malattia infettiva tropicale trasmissibile all’uomo attraverso la puntura di zanzare. I sintomi sono generalmente simili a quelli dell’influenza, ma in alcuni casi possono manifestarsi in forma grave come la dengue emorragica, potenzialmente letale. Non è contagiosa tra le persone, ma può essere trasmessa solo attraverso gli insetti. Il virus circola nel sangue della persona infetta per un periodo di 2-7 giorni, successivamente prelevato e trasmesso ad altri individui tramite la puntura di zanzara.

L’Italia sta adottando misure preventive, con l’ordinazione e l’arrivo imminente del vaccino contro la febbre dengue presso l’Inmi Spallanzani di Roma. I cittadini avranno la possibilità di richiedere la vaccinazione, con visita e vaccino a carico dell’utente. La struttura romana è tra i primi centri a ricevere le dosi, e il vaccino, approvato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) a settembre, richiede solo due dosi per garantire l’immunità, senza la necessità di un’est pre-vaccinale, rendendolo accessibile anche a coloro che non hanno avuto una precedente esposizione al virus.