Un nuovo ospedale a Isernia, Iorio e Castrataro: “Va bene, ma non è la priorità” (VIDEO)

La realizzazione della struttura figura nel programma operativo sanitario 2023-2025


ISERNIA. Il riordino della rete infrastrutturale sanitaria del Molise prevede un nuovo ospedale a Isernia. Questo quanto figura nella proposta del P.O. 2023-2025 varata dalla struttura commissariale. Il costo complessivo previsto per realizzarlo è di 100.078.400,00 euro e costituisce “una priorità del sistema sanitario molisano”.

Una scelta che però anima il dibattito, soprattutto perché in questo momento storico, ci sono altre problematiche da risolvere più urgentemente per garantire una migliore assistenza ai cittadini.

“L’ho detto dall’inizio e continuo a dire ben venga il nuovo ospedale, ma non è questa la priorità di Isernia”. Così l’assessore regionale ai  rapporti con i Ministeri per l’attuazione del piano di rientro sanitario Michele Iorio.

“L’ospedale – ha sottolineato – deve essere riqualificato perché in questi ultimi dieci anni è stato purtroppo – e mi duole dirlo – notevolmente dequalificato. Il problema dell’Emodinamica è la punta dell’iceberg, ma l’ospedale ha bisogno di sostegno e riqualificazione in tutti i settori: quelli che sono scomparsi e quelli che stanno per scomparire. Non è possibile che se va via un medico, scompare un servizio perché non ci sono alternative. Ci sono settori che, seppur sotto forma di spoke – cioè non implementati come l’ospedale principale – devono avere una presenza specialistica che garantisca ai cittadini di poter avere le cure indispensabili”.

Dello stesso avviso anche il sindaco di Isernia Piero Castrataro. “Va benissimo il nuovo ospedale, ma allo stesso tempo, dobbiamo concentrarci sui servizi che abbiamo, potenziarli e qualificarli. Concentriamoci nel salvaguardare il più possibile la salute dei nostri concittadini. L’ospedale va bene, ma la prima cosa è curare le persone”.

Ma perché un nuovo ospedale? “L’attuale struttura – si legge nella bozza del programma operativo – progettata e costruita dal 1970 al 1985 e  realizzata con struttura in calcestruzzo armato e tamponature a cassetta, è ormai obsoleta ed inadeguata non solo  dal punto di vista dello stato delle opere murarie e delle caratteristiche costruttive, ma anche e soprattutto per  quanto concerne la ristrettezza e la distribuzione funzionale degli spazi e la dotazione tecnologica e impiantistica.  Inoltre non garantisce possibilità di adeguamenti legati sia alle necessità dell’accreditamento  istituzionale, che alla necessità del rispetto delle norme di protezione e sicurezza”.