Pietro Orlandi ‘in cattedra’ per gli studenti isernini: “Non rinunciate mai alla giustizia” (VIDEO e FOTO)

Il fratello della scomparsa Emanuela, che da anni si è fatto portavoce della famiglia in una dura battaglia alla ricerca della verità, ha incontrato i ragazzi del ‘Cuoco-Manuppella’


di Pietro Ranieri

ISERNIA. “Non rinunciate mai alla giustizia, che non deve essere un’utopia”. Questo il forte messaggio lanciato oggi, dal palco dell’auditorium ‘Unità d’Italia’ a Isernia, da Pietro Orlandi. Il fratello della scomparsa Emanuela, che da anni si è fatto portavoce della famiglia in una dura battaglia alla ricerca della verità, ha incontrato i ragazzi del ‘Cuoco-Manuppella’ nel corso di una speciale assemblea d’istituto.

Orlandi, nell’incontro condotto dalle rappresentante studentesche e dal giornalista di isNews Giuliano Vacca, ha ripercorso le tappe fondamentali della sua storia, e di quella della sorella, che sono per tanti versi anche parte della storia recente d’Italia. Sono le 19 del 22 giugno 1983 quando Emanuela Orlandi, una ragazzina appena quindicenne, figlia di un alto dipendente del Vaticano, scompare nel nulla dopo essere uscita da una scuola di musica nel centro di Roma, dove era andata a lezione di flauto, e dove il fratello Pietro era solito accompagnarla. “Il Vaticano per noi era casa, abbiamo avuto un’infanzia felicissima nei suoi giardini, anche per questo siamo rimasti terribilmente delusi quando le cose sono andate come sono andate”, ha ricordato Orlandi questa mattina dal palco.

In poco tempo il caso si trasforma in un intrigo internazionale, che coinvolge in pieno la Santa Sede, la Stasi e il KGB. Il presunto rapimento finisce per intrecciarsi anche con l’attentato di Ali Agca ai danni di Papa Wojtyla. Giovanni Paolo II interviene con diversi appelli. La presenza della Orlandi, negli anni, è segnalata in diverse località ma le rivelazioni non sono mai risultate attendibili.

Oggi, dopo 40 anni di varie indagini, illazioni, depistaggi, che hanno portato ad un’altalena di speranze e delusioni, la ricerca della verità continua. Con Pietro in testa. Il 9 gennaio 2023, per volere di papa Francesco, il promotore di giustizia vaticano Alessandro Diddi e la gendarmeria aprono ufficialmente per la prima volta le indagini. Sono state rinnovate le richieste affinché vengano sentite per la prima volta alcune persone, ancora in vita, che potrebbero fornire un contributo importante all’inchiesta. Tra esse, la compagna di scuola di musica che si trovava con Emanuela il pomeriggio del rapimento, e il cardinale Giovanni Lajolo che, in quell’anno, ricopriva un importante ruolo diplomatico presso la Santa Sede.

A fine marzo 2023, il Parlamento italiano inizia un processo per l’istituzione di una commissione parlamentare bicamerale d’inchiesta sulla sparizione di Emanuela Orlandi e anche di Mirella Gregori. La proposta della Commissione è approvata subito all’unanimità alla Camera dei deputati ma incontra alcune difficoltà in Senato, soprattutto dopo che il promotore di giustizia vaticana Diddi aveva definito un’eventuale commissione un'”intromissione perniciosa” nelle indagini vaticane. La Commissione è stata poi approvata anche in Senato il 9 novembre dello stesso anno. “È diventata legge, ma stiamo aspettando che i capigruppo facciano i nomi dei deputati che ne faranno parte”, ha ribadito oggi Orlandi ai microfoni della stampa.

L’intervista nel servizio in evidenza.

La gallery a cura di Pino Manocchio