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Giornata della memoria: il Molise ricorda le vittime dell’Olocausto

I messaggi delle istituzioni


CAMPOBASSO. Il 27 gennaio del 1945 le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella offensiva VistolaOder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Anche il Molise celebra oggi la Giornata della Memoria, ricordando le vittime dell’Olocausto.

“Fermiamoci un attimo a riflettere – scrive il presidente della Regione Francesco Roberti –  In occasione del Giorno della memoria di sabato 27 gennaio 2024, proviamo a fare il conto di quante guerre ci sono nel mondo. Ogni giorno leggiamo su quanto sta avvenendo ormai da quasi due anni in Ucraina e da quasi quattro mesi tra Hamas e Israele. Ma questi due non sono gli unici conflitti nel Mondo, che quotidianamente stanno generando vittime, soprattutto innocenti. Ci sono, infatti, diversi altri territori in cui si combattono guerre, soprattutto civili, come in Siria, nello Yemen, in Sudan, solo per citarne alcuni. Il 27 gennaio celebriamo il ricordo della Shoah, una delle più grandi tragedie che abbia mai conosciuto l’umanità, per efferatezza e crudeltà, ma in questa giornata non possiamo non riflettere su quante guerre ci siano ancora oggi in corso. Il risultato è sempre lo stesso: morte e distruzione. Possibile che gli errori del passato non abbiano permesso di costruire un futuro migliore? Serve sicuramente l’impegno e lo sforzo di tutti, affinché si possa costruire un (immediato) futuro di pace. Bisogna crederci e lottare sempre per gli ideali di pace e libertà. Non mi stancherò mai di ripeterlo: occorre parlare ai giovani, far comprender loro l’ingiustizia dell’odio e della guerra. Occorre rileggere quelle pagine di storia legate alla Shoah, al racconto di chi l’ha vissuta. La nostra speranza può essere rappresentata dai ragazzi, che costituiranno la società del futuro. Nell’overload informativo che invade tutti noi, dobbiamo insegnare ai giovani di saper selezionare su cosa focalizzare l’attenzione. E io, oggi, dico ai ragazzi: leggete, informatevi su una delle pagine di storia più buie del ‘900, ma anche su quanto sta accadendo oggi attorno a noi, affinché ci sia un futuro in cui non ci siano più vittime innocenti”.

“Primo Levi sosteneva che ‘l’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria’ – ricorda il presidente del Consiglio regionale Quitino Pallante – Il Giorno della Memoria, voluto dal Parlamento nel 2000, mira proprio ad assicurarsi che questo segnalibro non venga mai tolto dalla coscienza sociale e culturale, sia collettiva che individuale, degli italiani e in generale del mondo. Ciò che è accaduto nella Seconda guerra mondiale a danno degli ebrei, deve essere un monito eterno all’uomo di ogni epoca, affinché abbia consapevolezza di quanto l’odio razziale possa corrompere, imbruttire, screditare e barbarizzare società evolute culturalmente e politicamente come quelle europee degli anni ’30 e ’40 del secolo scorso. Ciò che abbiamo registrato nel mondo, nell’occidente e in Italia proprio in questi mesi, in termini di dibattiti, manifestazioni ed espressione di dissenso rispetto al conflitto tra Israele e Hamas, e alle ragioni che lo hanno determinato, dimostra come le legittime differenti visioni o opinioni sulle ragioni storiche, politiche e religiose che vi sono alla base, possano portare in taluni casi ad una sorta di revisionismo storico da cui riprende vita quell’antisemitismo che così tanti danni ha causato e rischia di causare ancora all’intera umanità. Avere memoria della Shoah, delle atrocità che così largamente si consumarono, ma anche dei tanti piccoli grandi eroi, che in silenzio e in segretezza rischiarono la propria vita e quella di propri familiari per sottrarre uno o più ebrei al tragico destino dei campi di sterminio o alle violenze quotidiane, rappresenta un impegno a tutte le parti in causa sia nel conflitto a Gaza, ma anche in Ucraina e in ogni luogo dove si combatte mossi dal maligno fuoco dell’odio,  affinché, pur con le singole ragioni, comprendano che l’unico modo per costruire un futuro giusto per tutti e ciascuno è perseguire la pace, deponendo gli scudi ideologici e religiosi, e aprendosi alla ricerca di soluzioni percorribili che diano soddisfazione alle legittime aspettative di tutti. Il Consiglio regionale tutto, mio tramite, tributa oggi onore e rispetto a quei bambini, a quelle donne, a quegli uomini, a quegli anziani di razza ebraica che furono vittima dell’odio raziale ingenerato dall’ideologia nazista nella Seconda guerra mondiale. Lo stesso onore e rispetto che l’Assise tributa alle vittime di ogni persecuzione raziale, religiosa, culturale, politica e nazionale di ieri e di oggi. Parimenti l’Assemblea esprime la sua ammirazione e gratitudine tutti coloro i quali vollero e seppero, a sprezzo di ogni pericolo, opporsi in varo modi a quel folle progetto di sterminio di un intero popolo. L’auspicio che viene da questo Giorno, quindi, non può che essere che la storia – e in modo particolare le pagine dedicate alla Shoah -, per dirla con Cicerone, ‘sia vera testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra di vita, messaggera dell’antichità’. Una maestra di vita che insegni all’uomo del terzo millennio a non cadere negli errori che ha già compiuto nel passato recente, ma a trarre da questi, la forza e la determinazione necessarie per la costruzione di una civiltà sempre più giusta ed evoluta sul piano del rispetto umano e del diritto di ciascun popolo a vivere liberamente la propria cultura e religiosità”.

“Le giornate celebrative sono il simbolo di una riflessione che deve durare tutto l’anno – scrivono i parlamentari molisani Elisabetta Lancellotta e Costanzo Della Porta – In particolare, il Giorno della Memoria ci ricorda come non occorra mai abbassare la guardia di fronte alle guerre e alle violenze, perché soltanto ripercorrendo la storia possiamo contribuire a evitare il ritorno di quei tragici eventi che hanno caratterizzato i decenni passati. La Shoah non potrà mai essere cancellata e, nel corso degli anni, le storie raccontate da chi ha vissuto l’orrore dei campi di concentramento e dei loro familiari hanno contribuito a rammentare alle giovani generazioni quell’orrore che resterà una delle macchie indelebili della storia dell’umanità. L’Inferno della Shoah non risparmiò nessuno: uomini, donne, bambini, adolescenti, adulti e anziani. Ancora oggi entrando nei luoghi dell’orrore si respira l’odore acre della morte e della tristezza. Oggigiorno possiamo fare tanto e pensiamo alle giovani generazioni verso i quali abbiamo il dovere morale e civico di spiegar loro la storia, per indirizzare i nostri giovani sulla strada verso i valori della libertà, della pace e della tolleranza. Da un po’ di tempo, quotidianamente, ascoltiamo e leggiamo di notizie relative a guerre e massacri, in cui le vittime sono sempre gli innocenti, spesso donne e bambini coinvolti in stragi che si potrebbero evitare col dialogo e col buonsenso. Per questo motivo, non bisogna mai dare per scontato il valore della convivenza pacifica con la speranza che il presente e il futuro possano cancellare i venti di guerra”.

“La Giornata della Memoria- ha spiegato l’assessore comunale di Termoli Michele Barile – è un richiamo costante alla responsabilità collettiva nel contrastare l’odio, la discriminazione e l’estremismo. Le istituzioni politiche e scolastiche hanno il compito di promuovere la consapevolezza storica per contrastare l’ignoranza e tradurre l’insegnamento di quest’ultima, in azioni concrete per prevenire discriminazione e violenza”.

Deborah

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